Spoleto

Info | Come Arrivare | I luoghi del Festival | Hotel e ristoranti

Info

Spoleto sorge ad un’altitudine di 396 metri, lungo la Via Flaminia. La posizione dominante e strategica ha determinato il suo status di Caput Umbriae, durato ininterrottamente dal IV secolo avanti Cristo, quando la città fu fortificata con le "mura ciclopiche", fino all’Unità d’Italia, quando il capoluogo della regione divenne Perugia.
Lo sviluppo economico e la trasformazione urbanistica e architettonica non si arrestarono dopo la fine dell’impero romano, grazie alla qualifica di Ducato, alla vitalità mantenuta dalla Via Flaminia e all’interesse, più o meno benefico, di vari imperatori, come Teodorico che bonificò le valli circostanti (all’inizio del VI secolo), Narsete che ripristinò la cinta muraria nel 553 dopo il saccheggio da parte di Totila; Barbarossa, infine, la rase al suolo nel 1155, in età Comunale, determinandone il radicale rinnovamento edilizio.
Nel XIII secolo, l’insediamento in città di vari Ordini religiosi "mendicanti" determinò una nuova espansione urbanistica: Domenicani, Minori francescani, Agostiniani e Terziari Continenti edificarono vari complessi monumentali, mentre il Comune erigeva una nuova cinta muraria, corrispondente all’espansione della città. Nel Rinascimento e nell’età Barocca furono piuttosto i palazzi patrizi, comprensivi di piazze chiuse e scuderie, ad arricchire l’architettura cittadina.
Lo spostamento dopo il 1860 del capoluogo umbro a Perugia determinò la decadenza economica della città, rifiorita, a partire dagli anni ’50, grazie allo sviluppo del turismo e delle istituzioni culturali, tra cui proprio il Festival dei Due Mondi, fondato nel 1958 dal musicista Gian Carlo Menotti.

Come Arrivare

Raggiungere il centro storico di Spoleto non è mai stato così facile!
Grazie ai parcheggi della mobilità alternativa (Ponzianina, Posterna e SpoletoSfera) e ai percorsi meccanizzati, i luoghi del Festival sono alla portata di tutti. 
Accedendo a questa pagina, è possibile scaricare una cartina dettagliata dei parcheggi, visionare orari e tariffe.
Ti aspettiamo a Spoleto!

Raggiungi Spoleto in:
 
Treno
Collegamenti diretti con Roma via Orte, in circa 1h20 con Intercity e circa 1h45 con treni Regionali. Da Milano, ci vogliono 6h10 con l’Intercity diretto Tacito e 5h15 via Firenze con i treni Freccia Rossa.
Altri tempi di percorrenza (indicativi): Bologna 4h, Firenze 3h15, Napoli 3h, Torino 8h30, Venezia 6h45.
Info e biglietti: Trenitalia 
 
Aereo
L’aeroporto più vicino è Perugia "San Francesco d’Assisi". I collegamenti con Spoleto sono possibili con taxi ed auto a noleggio.
L’alternativa migliore è Roma Fiumicino, con transfer in treno fino a Spoleto (Leonardo Express per Roma Termini). 
Auto
Provenendo da sud, Spoleto dista 60 km dall’ uscita Orte dell’autostrada A1: proseguire sulla SS3 Flaminia in direzione Terni e sulla SS395 direzione Foligno. La distanza da Roma è di circa 150 km.
Con provenienza nord, è possibile uscire dalla A1 a Valdichiana e proseguire poi in direzione Foligno sulle E45, SS75 ed SS3, in totale circa 115 km. La distanza da Milano è approssimativamente di 510 km.
Nel Centro di Spoleto non è consentita la circolazione di autoveicoli privati. Sono disponibili diversi parcheggi nelle immediate vicinanze, con tariffe variabili tra 0,50 euro per 1 ora di sosta e 40 euro per abbonamenti mensili.
 
Taxi
Radio Taxi tel. +39 0743 225809
 
Autolinee
Spoleto è servita da linee di trasporto locali e con altri Comuni dell’Umbria gestite dalla SSIT: S.S. Flaminia Km 127,700, tel. +39 0743.212201.
 
Auto e biciclette a noleggio
Sono presenti sul territorio diversi noleggiatori di automobili e biciclette.
 
Aree sosta e bus e camper
Spoleto prevede svariate soste per bus e camper.

I luoghi del Festival

AUDITORIUM DELLA STELLA
Eretta nel XVIII secolo su progetto di Battista Dotti e comunemente chiamata Santa Maria della Stella, la chiesa dei Santi Stefano e Tommaso è tra le più importanti testimonianze cittadine di architettura neoclassica settecentesca. Recentemente adibita ad auditorium, ospita importanti manifestazioni culturali.

BASILICA DI SAN SALVATORE
In origine dedicata ai martiri spoletini Concordio e Senzia, è tra le importanti basiliche paleocristiane sorte intorno a Spoleto nel IV e V secolo. Il rinnovamento del VII e VIII secolo conferì all’edificio la sua intatta bellezza. Con altre importanti testimonianze monumentali italiane di epoca longobarda, dal 2011 è parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.

CASA MENOTTI
Nel palazzo cinquecentesco che fu per anni dimora del Maestro Gian Carlo Menotti, ha trovato sede il Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi. Casa Menotti raccoglie materiale audio, video e fotografico relativo alle edizioni del Festival dal 1958, anno della sua fondazione, ad oggi, consentendo al visitatore di immergersi in una sorta di viaggio nel tempo alla riscoperta di emozioni e atmosfere legate al Festival dei Due Mondi e all’indimenticato Maestro.

DUOMO - CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA
La costruzione del Duomo fu avviata dopo il 1155 - anno in cui Spoleto fu devastata dall’esercito imperiale di Federico Barbarossa - sull’area dell’antica cattedrale di Santa Maria del Vescovato, edificata tra il VIII e il IX secolo.
L’interno del Duomo, integralmente ricostruito nel XVII secolo e ulteriormente rinnovato dall’architetto Giuseppe Valadier nel XVIII secolo, tra le altre opere custodisce un busto di Urbano VIII ad opera di Gian Lorenzo Bernini, affreschi del Pinturicchio, di Annibale Carracci, di Filippo Lippi. La navata sinistra mostra la Croce dipinta di Alberto Sotio, tra i migliori esemplari di epoca romanica in Italia. Una lettera autografa di San Francesco è tuttora conservata nella Cappella delle Reliquie.

CHIESA DEI SS. SIMONE E GIUDA
Eretta dai frati Francescani nel XIII secolo, fu sottoposta a diversi restauri e infine, trasformata in caserma dopo l’Unità d’Italia, gravemente danneggiata. In seguito l’intero complesso fu adibito a Convitto per orfani degli impiegati dello Stato. L’imponente facciata della chiesa esprime il carattere del gotico locale, permeato dal romanico. Recentemente restaurato, oggi il complesso ospita eventi e spettacoli.

CHIESA DELLA MANNA D’ORO
In Piazza Duomo, attaccata al Teatro Caio Melisso, troviamo la ex-chiesa di S. Maria della Manna d’Oro, a pianta ottagonale. Pare possa trattarsi di un edificio votivo, dedicato alla Vergine che protesse le relazioni tra Spoleto e l’esercito di Carlo V dopo il sacco di Roma del 1527. Il fatto che le truppe non avessero devastato Spoleto e che, anzi, si rivelarono fonte di reddito tramite i commerci, fu assimiliato al dono divino della Manna nella deserto.
In realtà una chiesa dedicata alla "Madonna della Misericordia" sarebbe esistita, in quel posto, già nel 1399. Poi, dopo la edificazione del 1527/1530, solo nel 1679 la chiesa prese la attuale forma. All’interno, al centro, il quattrocentesco fonte battesimale proveniente dalla Cappella Eroli. Attualmente la Manna d’Oro è utilizzata come centro espositivo.

COMPLESSO DI SAN NICOLÓ
Edificato dai frati Agostiniani sull’area della chiesa di San Massimo e su quella dell’antica chiesa di San Nicola di Bari, fu per secoli un importante centro di cultura. Danneggiato gravemente dal terremoto del 1767 - con la quasi totale perdita delle decorazioni e delle numerose cappelle costruite dal XIV al XVII secolo - venne restaurato dopo oltre due secoli. Oggi il complesso mantiene una grandissima aula con copertura a capriate ed una maestosa volta ad ombrello aperta per mezzo di bifore.

CHIESA DI SANT’EUFEMIA
Situata nel recinto del Palazzo Vescovile, fu ricostruita in età romanica. Interventi di ripristino vennero effettuati nel XIX secolo. L’interno a tre navate presenta gli unici matronei dell’Umbria e un notevole paliotto (rivestimento dell’altare) in marmo con bassorilievi del XIII secolo.

CHIOSTRO S. GREGORIO
La chiesa si trova in prossimità di porta San Gregorio, uno dei principali accessi al centro storico di Spoleto. Sorge su un’antica area cimiteriale che, secondo la tradizione, fu fondata da una vedova di nome Abbondanza nel IV sec. d.C. Qui la donna diede sepoltura al corpo di San Gregorio e ad altri martiri. Il Chiostro di San Gregorio si presenta a due ordini con archi a tutto sesto sostenuti in quello superiore, da pilastrini ottagonali. In origine (sicuramente dal XII secolo) doveva ospitare uno stabile destinato al servizio degli infermi, che venne poi sostituito dal nuovo ospedale della Stella edificato nei pressi della chiesa. Intorno al 1342, oltre ai lavori di costruzione della cappella degli Innocenti, si ricordano anche quelli relativi alla nuova sede per i canonici e al chiostro, che ha mantenuto probabilmente la stessa antica ubicazione. Risale forse a quest’epoca l’ordine inferiore delle arcate su cui si innesta il resto della costruzione cinquecentesca.

GIARDINI CASINA DELL’IPPOCASTANO
Alla fine dell’800, periodo in cui fu costruita la "Casina dell’ippocastano", i giardini erano già adibiti a spazio ricreativo. L’edificio, progettato in stile alpino dall’architetto svizzero Walter Fol, venne eretto al posto di una piccola edicola votiva dedicata S. Maria dei Sette Dolori. Nel dopoguerra vi fu costruita la pista da ballo di forma rotonda, molto usata per feste danzanti, che nel 2003 venne decorata da Sol Lewitt. Attualmente la Casina è inutilizzata.

PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE
L’edificio, appartenuto alla nobile famiglia dei Collicola, fu costruito a partire dal 1717 su disegno dell’architetto romano Sebastiano Cipriani. Il palazzo conserva la struttura architettonica originaria, caratterizzata da un corpo centrale e da due laterali di dimensioni minori che incorniciano il cortile interno, sovrastato da un prospetto a tre ordini di arcate. L’interno è impreziosito da una galleria interamente decorata con squisite tempere settecentesche, situata al piano nobile, un tempo frequentata da illustri personaggi ospiti del palazzo, tra i quali Carlo di Borbone (il futuro Carlo III Re di Spagna),Papa Pio VI e Carlo Emanuele Re di Sardegna. I preziosi arredi interni, i dipinti e gli arazzi di proprietà dei Collicola furono poi messi all’asta quando la famiglia si estinse. Il palazzo fu quindi acquistato dal Comune ed è stato a lungo sede dell’Istituto Statale d’arte "Leoncillo Leonardi"; oggi, in seguito ad un accurato restauro, ospita la notevole collezione di arte moderna e contemporanea "Museo Carandente" e nel mese di Giugno 2010 è stato riaperto il piano nobile, allestito con parte degli arredi originali, e il secondo piano destinato ad importanti mostre di arte contemporanea.

PALAZZO DEL COMUNE
Il palazzo, il cui nucleo originario si data al secolo XIII, è oggi visibile nel suo aspetto settecentesco, scaturito da numerose fasi edilizie che si resero necessarie nel corso dei secoli a causa dei frequenti terremoti e degli accorpamenti di edifici circostanti. L’unico elemento duecentesco ancora visibile è l’alta torre che sovrasta il resto della struttura, mentre il corpo principale presenta due prospetti: quello sul lato nord, realizzato tra 1784 e 1786 dall’architetto Pietro Ferrari, e quello sul lato sud, prospiciente la Piazza del Comune, progettato dall’architetto locale Francesco Angelo Amadio detto "Lo Scheggino". Conclude questo lato la neogotica facciata del Palazzo Brancaleoni, l’ultimo degli accorpamenti operati allo scopo di ingrandire la sede comunale, decorata nel 1913 dagli artisti spoletini Giuseppe Moscatelli e Benigno Peruzzi. A quest’ultimi si attribuisce anche la decorazione pittorica ed in stucco di gran parte delle sale interne, recentemente restaurate (2007), che ospitano inoltre pregevoli opere d’arte provenienti dalla ex Pinacoteca Comunale, tra le quali, una grande tela del Guercino e due affreschi staccati del pittore rinascimentale Giovanni di Pietro detto "Lo Spagna". Notevoli sono la "Sala dei Duchi", ornata nel soffitto dai ritratti idealizzati dei più importanti duchi longobardi di Spoleto, la "Sala Caput Umbriae", il cui programma decorativo è basato sull’esaltazione degli spoletini più illustri delle varie epoche, e la cappella interna al palazzo, dedicata a San Ponziano.

PALAZZO LETI SANSI
Costruito nel XVII secolo sull’area un tempo occupata dal Palazzo del Podestà, è stato recentemente sottoposto ad un accorto restauro. L’esterno presenta un portale elegantemente intagliato e, all’interno, il piano nobile conserva preziosi soffitti lignei e un salone da ballo interamente dipinto. E’ oggi una delle sedi della manifestazione "Vini nel Mondo" e ospita importanti mostre durante Spoleto Festival dei 2Mondi.

PALAZZO RACANI ARRONI
Il palazzo, costruito nei primi anni del ‘500, apparteneva originariamente ai Racani,illustre famiglia spoletina, e, tra il XVII e il XVIII secolo, passò alle famiglie Brancaleoni ed Arroni. È situato alla destra della scalinata d’accesso a Piazza del Duomo ed ha una facciata di colore grigio impreziosita da bellissime decorazioni a graffito, purtroppo molto rovinate, realizzate probabilmente dall’artista locale Giovanni da Spoleto entro il primo quarto del ‘500. il palazzo, che conserva all’interno il cortile con un bellissimo ninfeo, rappresenta una delle migliori testimonianze dell’arte rinascimentale a Spoleto.

PONTE DELLE TORRI
Con una vista spettacolare sui colli e sul fiume Tessino, è un acquedotto dalle sorprendenti dimensioni (230 metri di lunghezza e 76 metri di altezza) realizzato in calcare locale e sorretto da nove piloni collegati da arcate ogivali. I due sostegni centrali sono cavi e contengono antiche postazioni di guardia. Presumibilmente ultimato nel XIII secolo, ancora oggi mantiene il lungo e pittoresco camminamento che collega Monteluco al centro storico spoletino.

ROCCA ALBORNOZIANA
È un’imponente fortezza nel punto più alto di Spoleto, dove nel V sec a.C. sorgeva l’Acropoli, centro di culto di cui non restano tracce a seguito degli interventi medievali. Edificata a partire dal 1359 per riaffermare l’autorità del Pontefice nell’Italia centrale, prende il suo nome dal Cardinale spagnolo Egidio Albornoz, inviato in Italia dal Papa Innocenzo VI. Residenza dei governatori pontifici, ospitò tra gli altri Giulio II e Lucrezia Borgia, governatrice del Ducato dal 1499 al 1502. Negli anni venne arricchita di decorazioni ed affreschi, molti dei quali andarono perduti quando la struttura venne trasformata in carcere nel 1817, funzione mantenuta fino al 1982. Al termine di un lungo lavoro di recupero ospita oggi il Museo nazionale del Ducato di Spoleto, una sala polivalente e un teatro all’aperto per 1200 spettatori. Vi hanno sede la Scuola europea di restauro del libro e un Laboratorio di diagnostica per il restauro dei beni culturali. Un parco, un ristorante, una foresteria e diversi esercizi commerciali completano la struttura del complesso.

SALA FRAU
Storico cinema di Spoleto, recentemente ristrutturato ad opera dell’azienda italiana Frau.

TEATRO CAIO MELISSO SPAZIO FENDI
Dopo varie trasformazioni della sua originaria struttura lignea, questo seicentesco teatrospoletino - tra i più antichi teatri italiani a palchetti - fu riedificato nel XIX secolo e, dopo un lungo abbandono, ripristinato alla metà del XX secolo. Con il restauro dei due preziosi sipari ottocenteschi e dell’apparato scenico si inaugura oggi la sua piena ristrutturazione, ad opera della Fondazione Carla Fendi.

TEATRO FRANCESCO TORTI DI BEVAGNA
Il teatro è ubicato all’interno di Palazzo dei Consoli, costruito nel XIII secolo. Sede della magistratura prima e del Comune poi, nel 1886 viene definitivamente adibito a teatro intitolato al letterato "Francesco Torti" su progetto dell’architetto Antonio Martini. Fra i teatri più piccoli dell’Umbria, solamente 251 posti a sedere, ha una pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi ed una loggia. Il plafone è opera di Mariano Piervittori e rappresenta le Muse che danzano. Il sipario originale è stato dipinto da Domenico Bruschi e vi è rappresentato "Properzio che addita al Torti la sua patria"; in occasione del restauro del 1994 è stato realizzato un altro sipario dal pittore bevanate Luigi Frappi con ll fiume Clitunno con cippo poetico e tempietto. Lo stemma sopra il sipario è del 1380, donato da papa Innocenzo IV, vi si legge "OsF", che sta per "Ob servatam Fidem". Il restauro strutturale del Teatro è stato curato dall’architetto Bruno Salvatici. Dal 1994, anno dell’inaugurazione, il Teatro è regolarmente attivo.

TEATRO NUOVO GIAN CARLO MENOTTI
Costruito nel XIX secolo sul sito di un complesso religioso sorto su terme romane del II secolo, progettato da Ireneo Aleandri, il suo ricchissimo interno vanta quattro ordini di palchi e un loggione. Le nicchie esterne ospitano quattro statue del XVII secolo, dono del Maestro Gian Carlo Menotti, fondatore e primo direttore artistico di SpoletoFestival dei 2Mondi. Al teatro sono annessi una sala da concerti, anch’essa progettata dall’Aleandri, e il museo creato da Adriano Belli - fondatore nel 1947 del Teatro Lirico Sperimentale - che documenta l’intensa attività teatrale spoletina e conserva lettere autografe di Rossini e Verdi.

TEATRO ROMANO
Risalente al I secolo d.C., danneggiato e già ripristinato in età romana, subì crolli, sovrapposizioni e smembramenti per poi essere riportato alla luce nel XIX secolo e restaurato ad iniziare dal 1954. Accoglie suggestivi spettacoli all’aperto di SpoletoFestival dei 2Mondi e l’annesso monastero ospita il Museo Archeologico Nazionale.

Hotel e ristoranti

Spoleto offre una vasta scelta per tutte le categorie di sistemazione: hotel fino a 4 stelle, suggestivi edifici antichi del Centro, appartamenti e bed&breakfast, agriturismi, campeggi.

Per informazioni e prenotazioni:
CON SPOLETO - CONSORZIO OPERATORI TURISTICI
tel./fax +39 0743.220773
info@conspoleto.com

Per informazioni e prenotazioni:
UMBRIA CULTURE - Regional Consortium of Cultural Tourism
Call center +39 075.5011466
info@umbriaculture.eu