GIORGIO FERRARA IN CINA

Il Direttore del Festival dei Due Mondi di Spoleto Giorgio Ferrara è appena rientrato da Shanghai dove era stato invitato a prendere parte, come relatore, al 20° China Shanghai International Arts Festival Forum che si è svolto dal 18 al 22 ottobre.

L’importante meeting internazionale, dal titolo “New Perspectives, New Consideration, New Generation: Arts and Culture in the 21st Century”, è stato incentrato sul ruolo delle arti e della cultura nella creazione di nuovi valori estetici e morali, ma anche di nuovi mercati economici, nell’era della globalizzazione. Un ruolo che può trarre grandi energie proprio dallo scambio, la conoscenza reciproca e l’interazione fra le diverse eredità culturali presenti nel mondo intero.

Nel corso dei lavori, il 20 ottobre, Giorgio Ferrara e Catherine J. Wang, Presidente del Festival delle Arti di Shanghai, hanno firmato il Memorandum of Understanding on Cultural Cooperation che ha sancito l’avvio ufficiale della collaborazione artistica fra il China Shanghai International Arts Festival e il Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Oltre all’attività di scambio di spettacoli, che il Festival ha già intrapreso con la Cina, fra i progetti futuri, spicca l’idea della coproduzione di un’opera lirica tratta da un romanzo dello scrittore Mo Yan, premio Nobel per la letteratura 2012, su musiche di un compositore cinese.

Nel suo discorso a Shanghai, Giorgio Ferrara, ha esposto anche le idee in cantiere per la promozione della collaborazione artistica fra i 32 paesi che fanno parte del progetto “Silk Road Arts Festival”.
Da un’idea di Robert Wilson, ispirandosi a una vicenda storica emblematica di oltre quattro secoli fa, ovvero la creazione a Pechino della prima completa e raffinata mappa geografica del mondo - Kunyu Wanguo Quantu, la “mappa delle migliaia di paesi del mondo”, portata a termine nel 1602 grazie alla collaborazione del missionario gesuita italiano Matteo Ricci e di Li Zhizao, geografo e cartografo della Corte Imperiale - si pensa alla realizzazione di uno spettacolo che preveda la collaborazione tra un artista e il suo team creativo internazionale con un gruppo di artisti, attori e musicisti cinesi, da realizzare a Shanghai per poi ripercorrere le “vie della seta” attraversando le più grandi città dell’Asia e dell’Europa, fino a raggiungere Spoleto, a poca distanza da quella città di Macerata dove nacque e iniziò il suo cammino il missionario e viaggiatore italiano Matteo Ricci, sulla cui tomba a Pechino vi è il nome cinese Li Madou.

Dare vita a questo spettacolo a Shanghai oggi, come realizzare quella prima mappa del mondo a Pechino più di quattro secoli fa, può essere un modo concreto per suggellare la collaborazione tra Silk Road Arts Festival e il Festival dei due Mondi di Spoleto, ma è anche un invito a collaborare rivolto ai tanti altri festival che si possono incontrare oggi ripercorrendo le antiche vie della seta in un dialogo transculturale che coinvolga le “migliaia di paesi del mondo”.