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EDIZIONE 2014TEATROIL CAMBIO DEI CAVALLI

IL CAMBIO DEI CAVALLI



di Franca Valeri

con
Franca Valeri
Urbano Barberini
Alice Torriani

regia Giuseppe Marini

scene Alessandro Chiti

l’abito di Franca Valeri è di Roberto Capucci
gli abiti di Urbano Barberini sono di Sagripanti
gli abiti di Alice Torriani sono stati curati da Helga H. Williams

luci Michelangelo Vitullo

assistente alla regia Riccardo Francia
direttore di scena Alessandro Sorrenti
scenografo assistente Fabiana Di Marco
sarta Maria Rita De Mercurio
scenografia O.C.S.A. 
parrucche Rocchetti
calzature Pompei
service S.T.A.S. 
trasporti Botticelli
ufficio stampa Margherita Fusi
fotografie Federico Riva
amministratore Angelo Montano
produzione Società per Attori in collaborazione con Compagnia Urbano Barberini


la replica del 29 luglio sarà ripresa da Tiscali


Un’artista così originale, che ha attraversato la storia dello spettacolo italiano e che rappresenta un caposaldo della cultura italiana, non ha certo bisogno di presentazioni. Per lei parla una carriera unica, durata oltre sessant’anni, fra teatro, radio, cinema e televisione, caratterizzata da uno stile inconfondibile, basato su un uso intelligente e sottile dell’ironia.
Attenta lettrice della società e delle sue dinamiche, associa al valore dell’attrice quello dell’autrice e dell’intellettuale che ha modernizzato il linguaggio, inventato maschere e coniato autentici prototipi di comicità, Franca Valeri non ha mai smesso di essere innovativa, pur rimanendo sempre fedele a se stessa e al suo linguaggio colto, raffinato, denso, ma anche incredibilmente popolare.
A conferma della sua inesauribile vitalità artistica, ci regala oggi il suo ultimo gioiello drammaturgico, Il cambio dei cavalli, nel quale il consueto, pungente sarcasmo si sposa ad una meravigliosa arguzia di scrittura. Un testo che, come sempre, coinvolge, diverte e fa riflettere grazie al piglio forte e svagato dei personaggi che lo animano, ai dialoghi vivaci e ricchi d’intelligente e amabile ostilità, alle battute brillanti e caustiche, alla ricchezza di riflessioni e aforismi.
"Non c’è mai astrazione nella sua scrittura: sì ride molto ma, rispetto ai grandi autori dell’assurdo, Franca Valeri dà a ogni battuta, anche quella apparentemente più astrusa, una solida àncora esistenziale. Ed è un piacere far tesoro della sua saggezza disillusa e del suo straordinario talento nel rimanere intimamente e autenticamente giovane perchè instancabilmente curiosa e disponibile".

I personaggi
Una vecchia signora ironica e raffinata; un ricchissimo imprenditore (figlio dell’amante storico, morto da alcuni anni, della vecchia signora); una specie di escort, arrampicatrice sociale. L’imprenditore sfreccia, indolente e infastidito, lungo il suo percorso di finanziere e puttaniere, ma sempre più spesso si concede una sosta, il cambio dei cavalli, appunto, da questa sua improbabile e comprensiva matrigna. Con lei intrattiene discorsi bizzarri e laterali, ma che toccano nel profondo la sua debolezza esistenziale. E la ragazza? La ragazza, nonostante tutto, alla fine se lo sposerà.


Il cambio dei cavalli è stato nei secoli quello che oggi si chiama (per ora) far benzina. Il viaggio riprende, i cavalli sono freschi, il serbatoio è pieno. Il tema mi affascina metaforicamente dato che, se il teatro ha potuto toccare sublimi vette drammaturgiche, come anche assumersi l’oneroso compito di interprete della causa civile, è certamente, da sempre, il miglior contenitore delle segrete ambiguità dei rapporti umani.
La protagonista di questa commedia ha nella vita di due uomini (uno raccontato, l’altro presente), un ruolo confortante e insieme chiarificatore, che è il senso della vera complicità.
I due uomini sono padre e figlio, il che pone spesso in scena il problema del conflitto generazionale.
Ho scritto ancora una volta per Urbano Barberini, confidando nella sua raffinata capacità di interpretare l’inquietudine dell’uomo moderno.
A due generazioni bisognava opporre la terza, qui una giovane donna. Anche la sua improntitudine potrebbe mascherare la "stanchezza dei suoi cavalli".
Ma è naturalmente una commedia comica.
Franca Valeri

Oltre a quel mix inconfondibile e irrinunciabile di garbo, ironia, arguzia e levità che ha costruito negli anni il suo inossidabile e personalissimo stile, la nuova commedia di Franca Valeri mi ha affascinato per la grazia e l’originalità con le quali medita sul problema generazionale, sul peso e l’ingombro dei Padri sulla vita e sul futuro dei Figli, specie se figli maschi…
Sembra che Franca Valeri, da sempre dedita a quelle chirurgiche e irresistibili "ispezioni" nell’animo femminile, ne Il cambio dei cavalli, si diverta a scandagliare con la sua penna-bisturi i nodi irrisolti di quello maschile, stigmatizzati dalla paradigmatica domanda amletica "essere o non essere", declinata, ovviamente, a suo modo.
Un interessante fraseggio rapsodico, originalissime "cesure" e "staccati" conferiscono alla nuova commedia quella particolarissima leggerezza della profondità, tipica dei veramente grandi, che dopo aver tanto osservato e compreso, sanno ben guardarsi e mettersi al riparo dal pericolo di prendersi troppo sul serio…
Giuseppe Marini


FRANCA VALERI
Nata a Milano ma romana d’adozione Franca Valeri (cognome d’arte scelto in omaggio allo scrittore Paul Valéry) vanta una carriera eccezionale: attrice, sceneggiatrice, regista, autrice. Approda in teatro quasi per caso. Dopo aver rivelato le sue doti satiriche nei salotti mondani e intellettuali milanesi, dove si diverte a dare vita a personaggi ispirati al costume contemporaneo, fatto di frivolezze e ipocrisie, fedeli specchi di un ambiente borghese.
In principio era la radio, quando nei panni della "signorina Cesira" imperversava in trasmissioni come Il rosso e il nero, palestra per gli attori della "commedia all’italiana" anni ’50. Poi, con l’avvento della televisione, è stata la "signorina Snob" e ha raggiunto la popolarità come "signora Cecioni" (per la precisione "la figlia della sora Augusta, quella maritata Cecioni"). Il teatro e, soprattutto, il cinema l’hanno vista protagonista discreta e intelligente: grazie alla sua versatilità e alla strepitosa capacità di osservare e riprodurre espressivamente - in modo impietoso, a volte fino alla crudeltà - i tic più eloquenti del perbenismo borghese, ha saputo ritagliarsi uno spazio personalissimo e stilisticamente inconfondibile. Il 1951 è l’anno in cui esordisce in teatro (con la compagnia dei Gobbi, da lei fondata insieme ad Alberto Bonucci e Vittorio Caprioli) ed anche al cinema, con una particina in Luci del varietà di Alberto Lattuada e Federico Fellini. Da allora, senza mai perdere di vista il teatro e la televisione, recita accanto ai "mostri sacri" del cinema italiano: Totò (fortunatissima la sua apparizione in Totò a colori nel 1952), Vittorio De Sica, Alberto Sordi e Sophia Loren. È diretta da registi come Dino Risi (Il segno di Venere, 1955; Il vedovo, 1959), Mario Monicelli (Un eroe dei nostri tempi, 1955), Luigi Comencini (Mariti in città,1957), Steno (Piccola posta, 1955), Mauro Bolognini (Arrangiatevi, 1959), Alessandro Blasetti (Io, io e gli altri, 1965, La ragazza del bersagliere, 1967). Negli anni ’70 e ’80, numerose sono le sue esilaranti partecipazioni a varietà televisivi e, più recentemente, molto apprezzate sono le sue divertenti apparizioni in sit-com e fiction.
In tutti questi anni Franca Valeri non ha mai smesso di fare teatro: ci limitiamo a citare le prove più significative dell’ultimo decennio: Mal di Madre di Pierre Olivier Scotto, regia di Patrick Rossi Gastaldi, Alcool scritto e diretto da Adriana Asti, Possesso di Abraham Ben Yehoshua, regia di Toni Bertorelli, La vedova Socrate da Friedrich Durrenmatt, da lei scritto, diretto e interpretato, Il Giocatore di Carlo Goldoni, regia di Giuseppe Patroni Griffi, Carnet de Notes da lei scritto e interpretato e Les Bonnes di Jean Genet, entrambi diretti da Giuseppe Marini. La ultima commedia da lei scritta e interpretata, Non tutto è risolto, diretta da Giuseppe Marini, è stata rappresentata nei maggiori teatri italiani.
Non solo attrice, ma anche sceneggiatrice, regista e autrice ha pubblicato numerosi libri: Il diario della signorina Snob (Mondadori 1951, Lindau 2003), Le donne (Longanesi 1960), Le Catacombe (Cappelli 1961), Questa qui, quello là (Longanesi 1965), Toh, quante donne (Mondadori 1992, Lindau 2004), Tragedie da ridere (La Tartaruga 2003), Animali e altri attori (Nottetempo 2005) Di tanti palpiti (La Tartaruga 2009), Bugiarda no, reticente (Einaudi 2010), Non tutto è risolto (Einaudi 2011), L’educazione delle fanciulle (con Luciana Littizzetto, Einaudi 2011) e l’edizione aggiornata di Le donne (Einaudi 2012).

URBANO BARBERINI
Dedica la prima parte della sua carriera all’attività cinematografica e televisiva. Fra i molti film a cui ha partecipato ricordiamo l’Otello di Franco Zeffirelli, Opera di Dario Argento, Miss Arizona accanto a Marcello Mastroianni, Acque di primavera di Jerzy Skolimowsky, La Bibbia di Roger Young, Come mi vuoi di Carmine Amoroso, Les montagnes bleues di Paolo Barzman, Maria Josè di Carlo Lizzani, La vita cambia accanto a Mariangela Melato e Isabella Ferrari, Una sola debole voce 2 e Nel mio amore accanto a Licia Maglietta. Numerose le partecipazioni a produzioni televisive, anche internazionali, tra cui 3 serie tv in Gran Bretagna, TECX e Straithblair (prod. BBC), e recentemente Cinderella di Christian Daguy.
Nel 1996 debutta a teatro con una novità italiana di Daniele Falleri, Sulle spine, che, oltre a ricevere un ottimo riscontro da parte della critica, segna l’incontro con Franca Valeri e l’inizio di una proficua collaborazione artistica che ancora oggi li vede insieme sul palcoscenico.
Tra gli ultimi spettacoli, che lo vedono sempre nel ruolo di protagonista, ricordiamo Non tutto è risolto di Franca Valeri con la regia di Giuseppe Marini, Mal di madre di Pierre Oliver Scotto con la regia di Patrick Rossi Gastaldi, Possesso di Abraham Yehoshua con la regia di Toni Bertorelli, Il giuocatore di Goldoni con la regia di Giuseppe Patroni Griffi, Blue Orange di Joe Penhall con la regia di Franca Valeri, Processo a Giulio Cesare di Corrado Augias con la regia di Giorgio Ferrara e 39 Steps di John Buchan con la regia di Maria Aitken.
Nel 2012 dà vita ad una sua compagnia teatrale portando di nuovo in scena Sulle spine con una nuova regia e un nuovo allestimento. Lo spettacolo è stato recentemente rappresentato a Roma e all’Istituto di Cultura Italiana a Londra. Nel 2013 è al Festival di Spoleto con un testo di Neil LaBute, Incantevole - Lovely Head, con la regia di Marco Calvani.
Dopo gli studi alla Weber Douglas di Londra e alla prestigiosa Stella Adler Academy di Los Angeles ha mantenuto un costante interesse verso la drammaturgia contemporanea inglese e americana. Ha tradotto e rappresentato per la prima volta in Italia John Penhall, uno dei più quotati drammaturghi inglesi.
Al lavoro d’interprete affianca oggi quello di imprenditore agricolo. È amministratore, con il titolo di Bali di Gran Croce, del Baliaggio di San Sebastiano nello SMOM. È fondatore e coordinatore del Comitato "Salviamo Villa Adriana" che si è battuto contro l’insediamento di una discarica nelle vicinanze del sito Unesco e che ancora oggi si batte per la valorizzazione e tutela dell’Agro Romano antico. Nel 2012 assume la direzione artistica del Festival "Salviamo Villa Adriana" finalizzato a sensibilizzare il pubblico sulle potenzialità economico-turistiche del territorio e a proporre un’alternativa di sviluppo sostenibile in un’area archeologicamente preziosissima.

ALICE TORRIANI
Diplomata all’Accademia d’arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2007 lavora in teatro con Massimo Castri (Tre Sorelle), Alvis Hermanis (Le Signorine di Wilko), Carmelo Rifici (Visita al padre) e Gabriele Lavia (Memorie dal Sottosuolo). Continua la formazione seguendo stage nazionali e internazionali (Antonio Latella, Luca Ronconi, Danio Manfredini, Chiara Guidi, Fausto Paravidino, Margie Haber, Jordan Bayne). Da qualche anno collabora con giovani registi teatrali come Thea Dellavalle e Antonio Mingarelli.
Al cinema lavora con Valerio Mieli in Dieci Inverni, Alina Marazzi in Tutto parla di te, Lucio Pellegrini in È nata una star, Claudio Noce in Good morning Aman. In televisione ha preso parte ad alcune serie televisive, l’ultima attualmente in onda Le mani dentro la città diretta da Alessandro Angelini. In autunno uscirà il suo primo romanzo, edito da Fandango libri.

GIUSEPPE MARINI
Giuseppe Marini vive e lavora a Roma. Dopo un’accurata formazione artistica e una considerevole attività di attore, debutta nella regia con il suo ensemble, parol&musica, in spettacoli di forte impatto visivo e sonoro e in una scrittura scenica personalissima e mai disgiunta da forti solidità drammaturgiche.
Tra i suoi spettacoli si ricordano: QUADrat, da Samuel Beckett, Una Casa di Bambola, di Henrik Ibsen (che lo ha proiettato in una posizione di primo piano tra i nuovi registi della scena nazionale e che ha segnato l’inizio della collaborazione con la Società per Attori di Roma), Il figliastro di Massimiliano Palmese, Un sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare (un grande successo di pubblico e critica, al quarto anno di tournée nel 2007), Tiny Dinamite di Abi Morgan, Kouros, tragedia in versi di Ludovica Ripa di Meana e Antigone di Sofocle.
Nel 2006 porta in scena una sua personale versione de Les Bonnes di Jean Genet, con Franca Valeri, Annamaria Guarnieri, Patrizia Zappa Mulas, andato in scena al Teatro Argentina di Roma al Piccolo Teatro di Milano. Nel settembre del 2007 dirige Pino Micol nel Filottete di Sofocle al Teatro Olimpico di Vicenza e nell’aprile 2008 firma la regia di Amleto di William Shakespare presentato al Teatro India di Roma. Nel marzo del 2009 cura la regia di Carnet de Notes di e con Franca Valeri presentato al Teatro della Cometa di Roma e nell’ottobre del 2010 porta in scena, sempre al Teatro della Cometa, il capolavoro shakespeariano Romeo e Giulietta, una coproduzione Società per Attori-Teatro Stabile del Veneto. Successivamente, firma la regia della nuova commedia di Franca Valeri Non tutto è risolto con Franca Valeri, Licia Maglietta, Urbano Barberini e Gabriella Franchini, andata in scena nel gennaio del 2011 al Teatro Valle di Roma e in tournée nei maggiori teatri italiani. Dirige Ugo Pagliai e Paola Gassman in Wordstar(s) di Vitaliano Trevisan, andato in scena al Teatro Goldoni di Venezia nel settembre del 2011 e, sempre dello stesso autore, Oscillazioni con Giordano De Plano andato in scena al Teatro Cometa Off di Roma nel maggio del 2012. Per ultimo, nel novembre del 2012 cura la regia e l’adattamento de La locandiera di Carlo Goldoni con Nancy Brilli, che approderà al Teatro Manzoni di Milano nel gennaio del 2013.
Per RAI-Radio Tre ha firmato la regia radiofonica di Quartet di Heiner Müller, con Annamaria Guarnieri e Carlo Cecchi.

ALESSANDRO CHITI
Inizia la sua attività artistica in Teatro con la "Società per Attori" per la quale firma le scene di numerosi spettacoli di successo diretti da Giovanni Lombardo Radice. Collabora successivamente con il Teatro della Cometa e il Teatro Vittoria di Roma curando le scene di numerosi spettacoli fra i quali: Volevamo essere gli U2, Bruciati, Uomini senza donne, Testimoni, con attori "emergenti" quali Alessandro Gassman, Giammarco Tognazzi, Kim Rossi Stuart, Amanda Sandrelli, Enrico Lo Verso, ecc. Disegna anche le scene di musical, fra i quali Il pianeta proibito, Porci con le ali, Stanno suonando la nostra canzone, ecc. ed è presente in numerosi festival italiani tra cui quello di Spoleto e il Teatro Greco di Siracusa.
Ha collaborato per anni con la Plexus di Lucio Ardenzi, firmando le scenografie di spettacoli di grande successo con attori quali: Massimo Dapporto, Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Jonny Dorelli, ecc., lavorando con numerosi registi fra i quali Antonio Calenda, Giorgio Ferrara, Ugo Chiti, Angelo Longoni, Giuseppe Marini, Giancarlo Sepe, Massimo Venturiello, ecc. Ha curato le scene di molti spettacoli "classici". Ne citiamo alcuni: La locandiera, La tempesta, La bisbetica domata, Fedra, Le vespe, Liolà, Amleto, Romeo e Giulietta, Il borghese gentiluomo, con attori quali Anna Galiena, Massimo Venturiello, Elisabetta Pozzi, Giorgio Albertazzi, Nancy Brilli, ecc. Per Gigi Proietti, Vincenzo Salemme e Franca Valeri firma le scene dei loro ultimi spettacoli fra i quali Buonasera, Il diavolo custode, L’astice al veleno, Le serve, Non tutto è risolto.
Per il teatro lirico firma l’operina di Cimarosa L’italiana in Londra al Petruzzelli di Bari, La duchessa di Chicago di Kálmán per il Verdi di Trieste, Werther di Massenet per il Regio di Parma, La vedova allegra di Lehár per il Teatro dell’Opera di Roma.

MICHELANGELO VITULLO
Nato a Roma nel 1976, dopo il conseguimento della maturità scientifica, cominicia ad interessarsi di luci a teatro dal 1996 inizialmente con una compagnia amatoriale e dopo aver partecipato ad un corso introduttivo all’illuminotecnica tenuto da Giancarlo Bottone, a livello professionale. Dai primi anni duemila lavora in teatro di prosa come capoelettricista in diverse compagnie di giro firmando spesso il disegno luci degli spettacoli, e in seguito si dedica alla direzione tecnica di alcuni festival, rassegne teatrali ed eventi. Nel corso degli ultimi anni ha collaborato con numerose produzioni teatrali tra le quali: Società per Attori, Associazione Teatro di Roma, Compagnia Mario Chiocchio, Sastrerie Produzioni, Fattore K, Accademia degli Artefatti, The Dreamers, EmmeVu teatro, Teatro Stabile dell’Aquila, Teatro Vittoria Attori&Tecnici; Nel biennio 2010/2012 ha lavorato presso la Stage Entertainment Italia con il ruolo di vicecapo reparto elettricisti presso il teatro Brancaccio di Roma, grazie al quale ha potuto confrontarsi con gli standard europei del lavoro di squadra sul palcoscenico per la messa in scena di spettacoli altamente complessi e tecnologicamente avanzati, oltre a migliorare la conoscenza della lingua inglese in ambito teatrale. Inoltre ha approfondito l’utilizzo di consolle luci sofisticate, nello specifico GrandMa che è andata ad aggiungersi alle consolle che già conosceva ed utilizzava come i sistemi Compulite, Wholehog e Jands. Negli ultimi anni ha fatto parte dei formatori per corsi base e avanzato sull’illuminotecnica teatrale.
TEATRO
San Nicolò Teatro
28 GIUGNO 19:00
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29 GIUGNO 18:30
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BIGLIETTI
biglietti:
posto unico € 35,00


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