di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
regia Peter Stein
scenografia Ferdinand Woegerbauer
costumi Anna Maria Heinreich
luci Roberto Innocenti
assistente alla regia Carlo Bellamio
personaggi e interpreti
Max Paolo Graziosi
Lenny Alessandro Averone
Sam Elia Schilton
Joey Rosario Lisma
Teddy Andrea Nicolini
Ruth Arianna Scommegna
produzione
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
Spoleto56 Festival dei 2Mondi
direttore dell’allestimento Roberto Innocenti
assistente all’allestimento Giulia Giardi
direttore di scena Marco Serafino Cecchi
capo macchinista Marco Mencacci
capo elettricista Massimo Galardini
elettricista Gabriele Mazzara Bologna
fonico Daniele Santi
sarta Annamaria Clemente, Lanzillotta Chiara
cura della produzione Francesca Bettalli
amministratrice di compagnia Camilla Borraccino
ufficio stampa Franca Mezzani
foto Pino Le Pera
progetto grafico ed editing Francesco Marini
realizzazione scene Laboratorio del Teatro Metastasio
capo macchinista costruttore Tobia Grassi
macchinisti costruttori Furio Barbani, Tommaso De Donno
attrezzista Enrico Capecchi
video documentazione Bam Container Associazione Culturale (Nadia Baldi)
aiuto alla regia in stage Gilda Ciao
"Sin da quando ho visto la prima londinese, quasi 50 anni fa, ho
desiderato mettere in scena
Il ritorno a casa. È forse il lavoro più
cupo di Pinter, che tratta dei profondi pericoli insiti nelle relazioni
umane e soprattutto nel rapporto precario tra i sessi. La giungla nella
quale si combatte è, naturalmente, la famiglia. I comportamenti formali,
più o meno stabili si tramutano in aggressività fatale e violenza
sessuale quando uno dei fratelli con la sua nuova moglie ritorna
dall’America. Tutte le ossessioni sessuali maschili in questa famiglia
di serpenti si proiettano sull’unica donna presente. Nelle fantasie
degli uomini, e nel loro comportamento, viene trasformata in puttana e
non le rimane che la possibilità della vendetta, assumendo quel ruolo e
soddisfacendo la loro bramosia più del previsto.
Come sempre
nei finali di Pinter tutto rimane aperto. L’immagine finale mostra la
donna imponente, con gli uomini frignanti e anelanti ai suoi piedi e
nessuno sulla scena e nell’uditorio saprà quello che può accadere.
È
un lavoro esclusivamente per attori. L’iniziativa di questo
allestimento è partita dai membri del cast de I Demoni che era
abituato ad un lavoro di stretta interazione. Speriamo, quindi, con il
nostro lavoro di poter essere all’altezza dell’opera".
Peter Stein
Nel 1965 un giovanissimo Peter Stein presenziò alla prima mondiale a
Londra de Il ritorno a casa di Harold Pinter. Lo spettacolo era stato
messo in scena da Peter Hall.
Pochi mesi dopo Stein
collaborava a Monaco di Baviera, e più precisamente con il prestigioso
Kammerspiele, come assistente e drammaturgo, alla realizzazione della
prima tedesca dello stesso testo.
In questi cinque decenni che
ci separano da quello straordinario evento londinese, è cambiato il
mondo. Ma Stein non è certo uno dei personaggi che si sono lasciati
trasportare dal fiume impetuoso dei cambiamenti dettati dalla Storia
senza reagire, anzi ha cercato tutta la vita di influenzarli e, nel
mondo del teatro, di correggerli, spesso riuscendo ad imporre la sua
misura.
Con la consacrazione mondiale dei suoi
due Schaubuehne (il primo teatro quello situato a Halleschen Ufer, dove
Stein sbarca nel 1970 con i suoi straordinari attori, e quello
costruito per lui a Lehniner Platz secondo i suoi desideri e inaugurato
nel 1980, e ancor oggi considerato come il più moderno teatro del
mondo), da allora, dicevamo, gli equilibri dialogici del Teatro di
Berlino cambiarono radicalmente, non solo perchè il Teatro di Berlino
Est ne venne in un certo modo influenzato, ma soprattutto perchè fu da
quel momento che Berlino ovest divenne de facto la capitale culturale
della Germania federale, togliendo il primato a città come Amburgo,
Monaco e Francoforte che ne avevano avuto fino a quel
momento l´aspirazione.
Nel 1985 Stein pare avvertire insieme
alla fine di un ciclo che è durato 15 anni anche il cambiamento degli
assetti politici e lascia il teatro che ha fondato, suscitando
discussioni a non finire. E inizia a viaggiare, mettendo in scena a
Vienna, Zurigo, Parigi, Londra, Mosca, Hannover (il grandioso Progetto
Faust), in Italia, rientrando anche a Berlino, più precisamente al
Berliner Ensemble. Dal 1991 al 1997 è sovrintendente del settore
teatrale dei Salzburger Festspiele.
Peter Stein vive da circa
vent´anni in Umbria, a San Pancrazio e noi siamo convinti che il teatro
italiano abbia saputo approfittare solo sporadicamente di questa
prestigiosa presenza.
Il Teatro Metastasio Stabile della
Toscana e il Festival dei 2Mondi di Spoleto sono felici di aver unito le
forze per mettersi a disposizione di Peter Stein, dei suoi magnifici
attori e dei suoi collaboratori per produrre e realizzare questo Il
Ritorno a casa di Pinter.
Un sogno maturato una vita.
Giorgio Ferrara
Direttore Artistico Festival dei Due Mondi Spoleto
HAROLD PINTER
Drammaturgo
e scrittore inglese (Londra 1930 - 2008) tra i più complessi e
originali della sua generazione, Pinter si formò come attore per poi
esordire come autore teatrale. Le sue opere sono basate su situazioni
psicologiche che hanno come temi la coesistenza nella medesima persona
di violenza e sensibilità, la natura fallibile della memoria, il mistero
dell’animo femminile; temi che ritornano con insistenza in molte delle
sue opere, in cui l’intreccio è talvolta quasi assente e lo svolgimento è
affidato al dialogo, con cui egli sa creare intense atmosfere. Nel 2005
gli è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura. Autore di
radiodrammi e copioni televisivi, Pinter ha lavorato molto anche come
sceneggiatore cinematografico.
PETER STEIN
Peter
Stein è uno dei più importanti registi teatrali e operistici in Europa.
Ha raggiunto il successo con il Münchner Kammerspiele e si è affermato
negli anni Settanta come direttore artistico della Schabühne am
Lehninerplatz di Berlino.
Nato a Berlino nel 1937, completati
gli studi, è allievo di F. Körtner e debutta nel 1967 mettendo in scena
Saved di E. Bond. Si segnala anche con il suo memorabile allestimento di
Torquato Tasso di Goethe, di cui offre una lettura fortemente
ideologizzata. Per la Schaubühne am Halleschen di Berlino Ovest, di cui
dal 1970 è direttore, realizza alcuni dei suoi spettacoli più riusciti
per qualità di invenzione registica: Die Mütter di Brecht, da Gorkij;
Peer Gynt di Ibsen; Prinz Friedrich von Homburg di Kleist; As you like
it di Shakespeare. Dopo la sua versione dell’Orestea di Eschilo e le
emozionanti edizioni di Tre sorelle e Il giardino dei ciliegi di Čechov,
lascia la Schaubühne e nel 1992 viene nominato direttore della sezione
teatrale del festival di Salisburgo, carica che ha mantenuto fino al
1997. In Italia ha diretto Tito Andronico di Shakespeare e Zio Vanja di
Čechov. È attivo anche nel teatro d’opera. Tra le produzioni più
recenti: il Faust integrale di J. W. Goethe; Il gabbiano di A. Čechov;
Troilo e Cressida di W. Shakespeare; Elettra di Sofocle; Mazepa di
Tchaikovsky, Eugene Onegin, Dama di picche per la lyon Opera House; Il
castello del duca Barbablù di Bartók alla Teatro alla Scala di Milano e a
Vienna. I Demoni, tratto dal romanzo di Dostoevskij, va in scena in
forma di workshop e nel febbraio 2010 vince il Premio Ubu come
"spettacolo dell’anno".
Durante i 40 anni della sua carriera,
Peter Stein è stato insignito di numerose onorificenze internazionali,
compresa la nomina di Commandeur de L’Ordre del Artes et Lettres et
Chevalier de la Légion d’Honneur di Francia. Ha ricevuto inoltre la
laurea honoris causa dagli atenei di Edimburgo, Valenciennes,
Salisbirgo, Roma e Jena. È stato decorato con l’Ordine al Merito di
Germania e con la Medaglia Onoraria della città di Salisburgo.
FERDINAND WÖGERBAUER
Dopo
gli studi presso l’Università del Mozarteum di Salisburgo, è prima
assistente scenografo poi responsabile del reparto scenografia al
Festival di Salisburgo fino al 2003. Ha allestito spettacoli nei più
prestigiosi teatri del mondo. Ha collaborato regolarmente con Peter
Stein: Zio Vanja a Roma, Mosca, Parma ed Edimburgo, Der Alpenkönig und
Menschenfeind al Festival di Salisburgo, Die Ähnlichen a Vienna ed
Edimburgo, Tatyana al Teatro alla Scala di Milano, Faust I ad Hannover,
Berlino e Vienna, Pancomedia a Berlino e Venezia, Il gabbiano a
Edimburgo e Riga, Medea a Siracusa ed Epidauro, Don Giovanni al Lyric
Opera di Chicago e al Los Angeles Opera, Blackbird a Edimburgo e Londra,
Mazepa a Lione ed Edimburgo, Troilo e Cressida a Edimburgo e alla Royal
Shakespeare Company, Eugene Onegin, Pique Dame a Lione, Lulu all’Opéra
National de Lyon, al Teatro alla Scala di Milano e a Vienna, Wallenstein
di Schiller e Der zerbrochene Krug al Berliner Ensemble.
ANNA MARIA HEINREICH
Dopo
gli studi a Vienna, dove è nata, e in Francia, nel 1976 si stabilisce
in Italia dove inizia a lavorare nel settore del costume collaborando
con Lele Luzzati, e Santuzza Cali. La sua attività si è alterna tra
teatro di prosa, opera lirica, cinema e televisione in Europa,e Usa
collaborando con artisti come Claudio Abbado, Riccardo Muti, Peter
Stein, Chris Kraus, Klaus Maria Brandauer, Fiona Shaw, Cillian Murphy,
Maddalena Crippa, Maurizio Balò. Ha partecipato a diverse edizioni dei
Salzburger Festpiele firmando, fra l’altro, i costumi per l’edizione del
75° Jedermann. Ha preso parte per la Tv francese a Marie Curie e La vie
de Chateaubriand, per la televisione italiana ai cortometraggi,
Esercizi di stile, regia di Mario Monicelli, e per RAI Sat, a Capitan
Cosmo, per il cinema ai film ha lavorato in La Donna della Luna, Lettera
da Parigi, Viol@. Ha tenuto lezioni per la formazione di costumisti in
scuole e accademie specializzate come l’Accademia de La Scala.
ROBERTO INNOCENTI
Nato
a Prato nel 1954, nel 1972 inizia la sua attività come tecnico teatrale
di giro con il Gruppo della Rocca. Nel 1976 rientra a Prato dove
partecipa al Laboratorio di Ronconi in spettacoli quali La vita è sogno
di Calderòn de La Barca, La torre di Hugo von Hofmannsthal e Baccanti
di Euripide. Successivamente lavora come tecnico presso il Teatro
Metastasio, specializzandosi nella progettazione delle luci. Dal 1989
come light designer firma le luci per circa ottanta spettacoli prodotti
dal teatro Metastasio e non solo e collabora con registi quali Carlo
Lizzani, Federico Tiezzi, Massimo Castri, Pier’alli, Stefano Massini,
Paolo Magelli, Marco Baliani e molti altri. Dal 2011 assume inoltre la
direzione tecnica e degli allestimenti del Teatro Metastasio Stabile
della Toscana.
PAOLO GRAZIOSI
Frequenta
il corso di recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia con
Andrea Camilleri e Orazio Costa Giovangigli, nei primi anni sessanta. Il
suo primo ruolo di rilievo è Mercuzio in Romeo e Giulietta per la regia
di Franco Zeffirelli. È Ruzante ne L’Anconitana e Bilora per la regia
di Gianfranco De Bosio. Partecipa con ruolo da protagonista al film di
Marco Bellocchio La Cina è vicina. Lavora a lungo con Carlo Cecchi
partecipando alla fondazione del Granteatro. Fra i diversi lavori
diretti da Cecchi, Il compleanno e Il ritorno a casa di H. Pinter. Al
Teatro Argentina è Coriolano di Shakespeare per la regia di Franco
Enriquez e Il Cavaliere di Ripafratta ne La locandiera. È Dioniso a
Siracusa ne Le Baccanti dirette da Walter Pagliaro e con lo stesso a
Torino è Apemanto in Timone di Atene. E’ Giasone nella Medea di Mario
Missiroli. Con Peter Stein comincia a lavorare negli anni novanta nel
Tito Andronico. È il Padre nei Sei Personaggi per la regia di C. Cecchi,
Filippo nella Trilogia della villeggiatura per la regia di Toni
Servillo, Giove ne Le Operette Morali di Leopardi con la regia di Mario
Martone. Recentemente ha lavorato in Ricette per unioni felici… o quasi
un mixing Cechov-Campanile per la regia di Patrick Rossi Gastaldi.
Si
è inoltre cimentato nella regia con Primo Amore di S. Beckett, La
Lezione di E. Ionesco, Il teatrante di T. Bernhard e "…Il naufragar m’è
dolce in questo mare" , un recital a due voci dei Canti di Leopardi,
coadiuvato da Massimo Puliani. Ha preso parte a diverse trasmissioni
televisive.
ALESSANDRO AVERONE
Classe
1978, piemontese, si diploma a Roma all’Accademia Nazionale d’arte
drammatica "Silvio d’Amico" nel 1999. Fa parte della Nuova Compagnia dei
Giovani del Teatro Eliseo di Roma sotto la direzione di Scaparro (Romeo
e Giulietta), Carniti (Sleeping Around), e Patroni Griffi (Metti, una
sera a cena). Inaugura il Globe Teather di Roma come Romeo nel Romeo e
Giulietta diretto da Gigi Proietti. Dopo un’esperienza con lo Stabile di
Brescia sotto la direzione di C. Lievi (Fotografia di una stanza) entra
a far parte dell’Ensemble del Teatro Due di Parma per il quale lavora
da cinque anni come interprete, diretto da Le Moli, Dall’Aglio, Però,
Cavosi, Muscato, Farau, e come regista (Così è, se vi pare / La visita
della vecchia signora). Al cinema è stato diretto da F. Carpi (Le
intermittenze del cuore), A. Negri (Riprendimi), C. Maselli (Le ombre
rosse), T. Rossellini (Interno giorno), R. Andò (Viva la libertà). Con Il
ritorno a casa torna a lavorare con Peter Stein dopo l’esperienza
dostoevskijana de I Demoni.
ELIA SCHILTON
Si
diploma presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano con Ernesto
Calindri e debutta nel 1978 con La Duchessa di Amalfi di Webster, per la
regia di Mario Missiroli, seguiti da Verso Damasco di Strindberg e
Antonio e Cleopatra di Shakespeare. Collabora a più riprese con Carlo
Cecchi che lo dirige in Il Misantropo e George Dandin di Molière, nella
Trilogia shakespeariana (Amleto, Sogno di una notte d’estate, Misura per
misura), in Le nozze di Cechov, in Hedda Gabler di Ibsen e in Claus
Peymann compra un paio di pantaloni… di T. Bernhard. Il suo viaggio nei
classici lo aveva già visto con G. De Bosio nell’Avaro di Molière, con
Beppe Navello in Spettri di Ibsen, con Mario Morini in Creditori di
Strindberg. Luca Ronconi lo dirige una prima volta in Professor
Bernhardi di Schnitzler. Seguiranno quindi F. Crivelli in Un cappello di
paglia di Firenze di Labiche, T. Conte in Ubu Roi di Jarry e I Persiani
di Eschilo, W. Le Moli in Antigone di Sofocle, Italo Spinelli in
Repubblica di Platone. In occasione di "Torino 2006", è nuovamente
diretto da Luca Ronconi in Drammi di guerra di E. Bond, Lo specchio del
diavolo di G. Ruffolo e Troilo e Cressida di Shakespeare. Per il cinema è
stato interprete in film di Brusati, Fago, Bondì, Papetti, Sorrentino.
Per la televisione, ha recitato tra gli altri in film di Giraldi e
Sironi. In radio ha prestato la voce per Radiodue e Radiotre. Nel corso
delle più recenti stagioni, è stato protagonista di Tartufo di Molière
per la regia di Carlo Cecchi. E’ stato diretto per la prima volta da
Peter Stein ne I Demoni di Dostoevskij. Ha recitato per la regia di
Damiano Michieletto, nell’opera The Greek Passion di B. Martinu.
ANDREA NICOLINI
Attore
e compositore, ha recentemente preso parte a End of the rainbow di
Quilter con la regia di J.D. Puerta Lopez con Monica Guerritore e a
Pillowman di MacDonaugh con la regia di Carlo Sciaccaluga. Ha recitato
ne I Demoni di Dostojevskij con la regia di Peter Stein, spettacolo
vincitore del Premio Ubu nel 2009, L’Operazione di Lisma e Questa sera
si recita a soggetto di F. Ceriani. Nei numerosi spettacoli ai quali ha
preso parte è stato diretto da Gabriele Lavia, J.D.Puerta Lopez, K.
Zanussi, A. Arias, G. Bosetti, F. Branciaroli, G. De Bosio, N. Garella,
S. Maifredi, L. Giberti. Ha lungamente collaborato con lo Stabile di
Genova diretto da M. Sciaccaluga, J. Ferrini, V. Binasco, M. Mesciulam,
A.M. Messeri. Ha preso parte a recitals in coppia con E. Evtuscenko, Lou
Reed, M. Ondachi, M. Darwuish. Compone (dal 1985) le musiche di scena
per G. Lavia, M. Sciaccaluga, Kristof Zanussi, Benno Besson, Mathias
Langhof, V. Binasco, J.Ferrini, N. Garella, A.L. Messeri, F.
Branciaroli, G. Piazza e molti altri.
ROSARIO LISMA
Vincitore del Premio Hystrio alla vocazione per giovani attori
1999. Allievo di Massimo Castri al Corso di Alta Formazione Teatrale di
E.R.T..
Ha lavorato a lungo per Nuova Scena con N. Garella,
per il Teatro della Tosse di Genova con T. Conte e S. Maifredi, e poi
ancora con G. Lavia, A. Calenda, G. Albertazzi e M. Castri. Con
quest’ultimo nel 2008 interpreta il sig. Ponza in Così è (se vi pare)
di Pirandello. Con A. Nicolini e "Ludus in Fabula" ha portato in scena
Don Chisciotte e Les Diablogues. Nel 2007 debutta anche come autore in
Che gusti ci sono. Nel 2009 vince il Premio Nuove Sensibilità al Napoli
Teatro Festival con L’Operazione di cui è autore e regista oltre che
interprete. Interpreta Satov ne I Demoni di Dostojevskji con la regia
di Peter Stein. Nel 2012 è Cal in Lotta di negro e cani di Koltès, regia
di R. Martinelli.
ARIANNA SCOMMEGNA
Nata
nel 1973 e diplomatasi nel 1996 presso la "Scuola d’arte drammatica
Paolo Grassi" di Milano, Arianna Scommegna ha vinto il Premio Lina
Volonghi ’96, il Premio della Critica 2010 e il Premio Hystrio 2011. Dal
1996 è socia fondatrice della compagnia ATIR, con la quale ha recitato
in numerosi spettacoli diretti da Serena Sinigaglia. In teatro è stata
diretta anche da Gigi Dall’Aglio, Gabriele Vacis, Veronica Cruciani. Nel
cinema ha interpretato il ruolo della madre in Scialla! con la regia di
Francesco Bruni (Vincitore di Controcampo Italiano al Festival di
Venezia 2011) e una giovane attrice nel film Il dolce rumore della vita
di Giuseppe Bertolucci. È inoltre impegnata come attrice e trainer nel
progetto "Gli spazi del teatro".