musica di
Jacques Offenbach
Croquefer ou le dernier des paladins
operetta buffa in un atto - 12 febbraio 1857
libretto Adolphe Jaime e Étienne Tréfeu
L’Ile de Tulipatan
operetta buffa in un atto - 30 settembre 1868
libretto Henry Chivot e Alfred Duru
Compagnie Les Brigands
orchestrazione per nove musicisti Thibault Perrine
direzione musicale Christophe Grapperon
messa in scena Jean-Philippe Salério
scenografia e luci Thibaut Fack
costumi Elisabeth de Sauverzac
coreografia Jean-Marc Hoolbecq
assistente alla regia Victoria Duhamel
pianista/chef de chant Nicolas Ducloux
personaggi e interpreti
Croquefer / Hermosa Flannan Obé
Boutefeu / Alexis Emmanuelle Goizé
Ramasse-ta-tête / Romboïdal François Rougier
Fleur-de-Soufre / Théodorine Edwige Bourdy
Mousse-à-mort / Cacatois XXII Loïc Boissier
produzione Athénée – Théâtre Louis-Jouvet / Cie Les Brigands
coproduzione La Coursive, Scène nationale La Rochelle & Le Centre des Bords de Marne, Le Perreux
Les Brigands ricevono il sostegno del Ministère de la Culture DRAC Ile-de-France e della SPEDIDAM.
in lingua originale con sopratitoli in italiano a cura di Prescott Studio, Firenze
si ringrazia la ditta Angelo Fabbrini Pianoforti - Pescara e il Conservatorio di Musica "Francesco Morlacchi" di Perugia per la preziosa collaborazione
Ammaliati
dal fascino de
I Racconti di Hoffmann e de
La vie parisienne, si
dimentica spesso che Offenbach all’inizio fu un virtuoso violoncellista,
un prolisso compositore di musica cosiddetta seria nonché autore di una
fioritura di brani ad un solo atto, uno più bizzarro dell’altro.
Avendo
diretto le opere dei più svariati librettisti, Offenbach ha esplorato
tutti i generi: farse contadine e deliri fantastici, amori contrastati e
complotti ridicoli, storie di cappa e spada e dal gusto esotico… Un
universo intero, sì, ma un universo parallelo, "concepito unicamente per
il piacere ed il brivido della finzione", diceva Georges Perec. Un
grande scherzo in cui ciascuno, alla fine, non fa altro che fingere di
essere ciò che raffigura, e questo è anche il caso dello stesso
Offenbach. Il "Mozart degli Champs-Élysées", il "Napoleone
dell’operetta", il cantore della «parigina», giunge in Francia nel 1833,
da Colonia, la città del carnevale e delle acque profumate, dove suo
padre cantava in una sinagoga. "L’idea della maschera, che portava in sé
nel suo bagaglio, invade letteralmente la sua opera", osserva Robert
Pourvoyeur. "In questa Francia che fa il suo ingresso nell’era
industriale, si tratta soprattutto di ispirare fiducia e di apparire,
ancor prima di essere. Sotto Napoleone III, dalla corte alle banche,
dalle donne di mondo ai parvenu, che si definivano amanti dell’arte,
pochi sono veramente quel che sostengono di essere". Un pensiero che
René Leibowitz approfondisce rispetto agli spartiti: "È una musica
mascherata e al tempo stesso una musica di travestimento: travestimento
dei personaggi (…) ma anche il travestimento della malinconia e della
nostalgia di un’innocenza perduta con l’abito della gaiezza più folle e
più esuberante".
Sono tante le storie di Croquefer.
Da un lato la grande leggenda medievale, qui piacevolmente maltrattata
per il gusto della parodia e la gioia degli anacronismi. Dall’altro, la
storia della pièce stessa. Infatti, la censura, retaggio dei privilegi
reali, vieta che una pièce cantata da più di quattro personaggi sia
rappresentata fuori dai teatri dell’opera - disposizione che gli autori
non solo ignorano ma scelgono di ignorare, contando sulla benevolenza
che il ministero gli ha finora accordato. Tuttavia peccano di ingenuità:
la censura infatti si oppone a due giorni prima dalla rappresentazione,
e si diffonde il panico. I librettisti Jaime e Tréfeu hanno quindi la
formidabile idea di trasformare il personaggio di Mousse-à-Mort: si dirà
che gli è stata tagliata la lingua dai Saraceni e il suo testo verrà
‘guaito’ oppure affisso su degli striscioni, un metodo testato dalla
Fiera del 18° secolo per stroncare i privilegi della Comédie-Française.
Perfetto. In questo modo, il ministero si diverte e allo stesso tempo si
capisce che sotto gli orpelli, ogni storia si congiunge all’altra…
Dieci
anni dopo, Offenbach presenta L’Île de Tulipatan. Un decennio che ha
fatto di lui un direttore di teatro senza rivali e l’autore di successi
sbalorditivi, che prima trionfano a Parigi e poi vengono esportati a
Vienna, Londra o New York. Senza mai interrompere la sua produzione, non
disdegna le fantasie brevi che hanno sancito la sua gloria, come
attesta questa commedia di qui pro quo, che ha luogo "a 25.000 kilometri
da Nanterre, 473 anni prima dell’invenzione del vaso da notte". Un
isolamento che consente di esplorare, a piacimento, la confusione dei
generi, dove si enuncia l’eccitante grammatica degli usi e costumi e
dove, contrariamente ad ogni aspettativa, il femminile travolge spesso
anche il maschile. In un mondo di travestimenti, ciò diventa
consuetudine: se, nella tradizione tedesca, i ruoli delle ragazze sono
spesso incarnati dai tenori, anche con Offenbach assistiamo a uomini che
assumono ruoli femminili quando devono interpretare una personalità
particolarmente burbera (come in Mesdames de la Halle), oppure donne che
si travestono per dimostrare il valore degli uomini (vedi Paimpol et
Périnette). Dopo un esordio di grande successo, L’Île de Tulipatan
racconta la rivincita della natura su tutte le imperfezioni e infine, la
vittoria dell’amore.
Lola GruberCHRISTOPHE GRAPPERON
È stato assistente di Marc Minkowski (Manon de Massenet a Monte-Carlo).
Baritono, ha lavorato in numerosi ensemble vocali (Diabolus, Sequenza 9.3…).
Dirige Les Aventures du Roi Pausole di Honegger all’Opéra de Toulon.
Su richiesta di Laurence Equilbey, sta preparando il coro Accentus.
Dal 2007 dirige tutte le produzioni della compagnia Les Brigands.
THIBAULT PERRINE
Studia con Jean-Claude Raynaud, Thierry Escaich e Jean-François Zygel.
Studia direzione d’orchestra con Nicolas Brochot e Catherine Simonpietri.
Ha
diretto diverse rappresentazioni di Dr Ox et Ta Bouche con Les
Brigands, a Parigi. Ha realizzato la maggior parte degli arrangiamenti
musicali de Les Brigands dal 2003, oltre che per il Théâtre du Châtelet
(Le Chanteur de Mexico) e per l’Opéra di Lione.
JEAN-PHILIPPE SALÉRIO
Nel 1985 svolge il servizio civile presso il Théâtre Le Rio a Grenoble diretto da Yvon Chaix.
Recita con i registi Georges Lavaudant, Laurent Pelly, Michel Raskine, Christophe Perton.
Dal 1995 al 2010 co-dirige con Claire Truche, la compagnia Nième, a Lione,
Cura le messe in scena per gli autori Rémi De Vos, Alan Bennett, Sophie Lannefranque, Sergi Belbel…
Nel 2008 cura la regia di La Cour du roi Pétaud di Léo Delibes per la compagnia Les Brigands.
THIBAUT FACK
Frequenta l’École Boulle di Parigi e completa gli studi presso la scuola del Teatro Nazionale di Strasburgo.
Firma
la scenografia e i costumi per Clément Victor, Pierre Ascaride, Thomas
Matalou. Collabora strettamente con Yann-Joël Collin
(Violences-Reconstitution) e Olivier Py.
Nel 2007 mette in scena Woyzeck/Wozzeck di Berg e Büchner all’Odéon (Festival Berthier).
Attualmente collabora con Nicolas Kerszenbaum, Cécile Backès & Julia Vidit.
ÉLISABETH DE SAUVERZAC
Lavora in teatro al fianco di Philippe Adrien, Dominique Lurcel, Christophe Thiry…
Firma
i costumi di dodici produzioni per la compagnia Les Brigands
(2001-2012). Collabora con Brontis Jodorowsky a Besançon (Pelléas nel
2009 e Rigoletto nel 2011).
Partecipa al Festival d’Aix-en-Provence con Dmitri Tcherniakov e in seguito con Vincent Boussard (2012).
Collabora alle attività artistiche del Festival Musica Nigella (Puccini, Janacek, Schubert, Bizet).
JEAN-MARC HOOLBECQ
Compie i primi passi sulla scena accanto alla coreografa Odile Azagury.
È autore e collaboratore di creazioni puramente coreografiche.
Lavora per il teatro con Rochefort, Bozonnet, Podalydès, Bélier-Garcia…
È pedagogo presso lo Studio d’Asnières e il Conservatoire National Supérieur d’Art Dramatique de Paris.
Dal 2007 ha preso parte a sei produzioni dei Brigands.
FLANNAN OBÉ Croquefer & Hermosa
Studia recitazione, canto e danza (classica, modern jazz e tip tap).
Elemento di punta del trio di Lucienne et les Garçons, nel 2006 riceve il premio Spedidam.
Appare
con regolarità al cinema (Klapisch) e in televisione (telefilm e serie
TV). Partecipa a tre produzioni della compagnia Les Brigands (Lattès,
Delibes, Terrasse). Collabora con Anne Baquet alla scrittura di Elle
était une fois. Collabora al testo e interpreta L’Envers du décor.
EMMANUELLE GOIZÉ Boutefeu & Alexis
Dal 2001 ha partecipato a tutte le produzioni della compagnia Les Brigands.
Per il cinema ha recitato nella commedia musicale Jeanne et le garçon formidabile.
Marc Minkowski la invita a cantare al fianco di Jessye Norman e Papagena a Madrid.
Interpreta Lulu de Belleville nell’opera di Germaine Tillon Le Verfügbar aux Enfers.
Nel 2011 recita in René l’Énervé di Jean-Michel Ribes e ne La Zingara con Les Paladins.
FRANÇOIS ROUGIER Ramasse-ta-tête & Romboïdal
Studia canto con Cécile Fournier e quindi con Sophie Marin-Degor.
Nel 2006 canta il ruolo di Platée con l’Atelier des Musiciens del Louvre, Grenoble.
Nel 2011 interpreta Marin (Didon & Enée) e Borsa nel Rigoletto al teatro musicale di Besançon.
Collabora
regolarmente con la Chapelle rhénane & l’Ensemble baroque di
Toulouse. Nel gennaio 2013 entra a far parte della prima Académie de
l’Opéra-Comique.
EDWIGE BOURDY Fleur-de-Soufre & Théodorine
Studia presso l’École d’Art lyrique de l’Opéra de Paris e al Centre de Musique Baroque de Versailles.
Interpreta
Rameau, Lully e Monteverdi diretta da di J. E. Gardiner e René Jacobs.
Collabora regolarmente con la Péniche Opéra e Mireille Larroche.
Nella musica leggera si è distinta per: Oh mon bel inconnu, V’lan dans l’œil, les Caf’Conc’ Hervé…
Dedica un suo concerto a Marie Dubas, la brillante fantasista vissuta fra le due guerre.
LOÏC BOISSIER Mousse-à-Mort & Cacatois XXII
Collabora con Marc Minkowski e nel 1996 entra a far parte del Coro dei Musicisti del Louvre.
È membro dell’Accademia europea del Festival di Aix-en-Provence (2001).
Fonda la compagnia Les Brigands e prende parte alle produzioni dirette da Stéphan Druet.
Apre la sua compagnia a quella dei 26000 couverts, a Johanny Bert e poi a Pierre Guillois.
Dirige il teatro musicale di Besançon (2008-2012) dove però non appare in scena.