ANTONIO MARRAS + DANILO BUCCHIInsieme Siamo AltroUna firma della Moda e un artista italiano in grande ascesa s’incontrano
nelle sale del Piano Nobile. Due approcci alla costruzione, due modi
elaborativi che si integrano per modi e strutture. Il disegno, codice
primario per Bucchi, è la sorgente creativa di Marras, la sua memoria
fedele. Vestire i corpi, attitudine lavorativa di Marras, è invece la
tensione implicita di Bucchi, una sartorialità pittorica che cerca sulle
superfici il codice distintivo e l’alchimia emotiva. Una mostra a
quattro mani che riflette sui canoni del disegno, sui rapporti tra
immagine e materiali, sui passaggi dentro il processo ideativo. Quando
l’abito diventa habitus.
Cosmogonia presentaI MONDI DI MARIO SCHIFANO IN UNA COLLEZIONE DAVVERO PRIVATALa storia di una donna che si racconta attraverso una fetta speciale
della sua collezione d’arte contemporanea. Marina Deserti, imprenditrice
di successo, ripercorre la sua vita assieme ai lavori di Mario
Schifano, raccolti negli anni in un continuo legame tra cultura e
passioni quotidiane, famiglia e tempo libero, ricordi e voglia di
futuro. Una selezione di opere per un viaggio in dodici sezioni
tematiche con molti inediti e una grande sorpresa, la sala completa coi
quattro grandi quadri "Ex Film". Disegni, tele, collage, fotografie
manipolate e sculture per attraversare i mondi di Schifano dentro le
storie personali di una collezione "davvero" privata.
GIANFRANCO CHIAVACCIBinariaUn maestro della fotografia sperimentale, un ricercatore sfrenato che
per cinquant’anni ha lavorato sui codici iconografici e i temi
concettuali tra fotografia e pittura. A Spoleto viene presentata la
complessa ricerca pittorica di Gianfranco Chiavacci (1936-2011),
dedicata al tema della binarietà sulle superfici bidimensionali. Un
artista con cui indagare i legami tra immagine e tecnologia, scienza e
composizione visiva, materiali e percezione. La mostra di Spoleto fa
parte di un doppio progetto espositivo: dopo la tappa estiva dedicata
alla pittura, sarà Palazzo Fabroni (Pistoia, primavera 2014) a dedicare
un’ampia antologica all’opera fotografica di Chiavacci.
GIUSEPPE RIPAIn un certo senso una mostra antologicaProsegue il viaggio di Palazzo Collicola nella Fotografia Italiana Contemporanea. E’ oggi la volta di Giuseppe Ripa, artista italiano di matura esperienza sul campo instabile del Pianeta, autore di sette momenti
seriali che hanno visto una parallela linea editoriale col marchio
Charta. Il progetto di Spoleto avrà il suo focus sui cicli americani
Moondance e Liminal. Una terza sezione verrà dedicata alla nuova serie
dal titolo Seaside. L’ultima sezione riguarderà i precedenti cicli Anima
Mundi, Tibet, Memorie di pietra, Lightly, Aquarium, evocati in mostra
attraverso gli omonimi artbooks (editi da Charta) e uno slide-show coi
lavori non esposti nelle altre sale. Ripa porta la fotografia ai suoi archetipi, ad una purezza universale e sembra dirci che non contano realmente i luoghi specifici ma l’occhio, l’approccio conoscitivo, la disposizione emotiva.
GIULIANO CORELLIDaily MirrorGiuliano Corelli (Condino, 1971) è un artista anomalo e raffinato, privo
di foga espositiva, concentrato a lavorare nel suo studio dal 2007,
anno in cui si è trasferito in Toscana e ha iniziato a scolpire il
marmo. Da quel giorno sono nate nove grandi sculture col tipico bianco
di Carrara, tutte in scala naturale, nove posizioni di vita quotidiana
dei suoi uomini urbani dai lineamenti contemporanei e catalizzanti. Nove visioni che, tramite posture e azioni catartiche, ribaltano la
staticità del manichino e implicano una lettura morale, un codice etico
che prende il monumentalismo per ricondurlo al vissuto quotidiano,
proprio come accadeva ieri con George Segal e oggi con Charles Ray.
Collicola onthewall presenta2501_BORONDO_ LUCAMALEONTE_ MONEYLESS_ SBAGLIATOCinque nuovi interventi sui muri di Palazzo Collicola Arti Visive, a
conferma di una vocazione del museo per i linguaggi urbani e i nuovi
codici espressivi. Le opere rappresentano ulteriori inserimenti nelle
zone interstiziali della struttura, ampliando così una mappatura
parietale che prende spunto dalla sala di Sol LeWitt dal titolo "Bands
of Color". Per il museo spoletino è la conferma di una speciale
attenzione ai codici dell’arte metropolitana, in sintonia con il Moca di
Los Angeles, la Tate Modern di Londra e gli altri spazi che seguono le
frequenze più innovative dell’arte contemporanea.