XXIII SPOLETOSCIENZA
Ventitreesima edizione per Spoletoscienza, l′originale atelier scientifico ideato e curato da Fondazione Sigma-Tau nell′ambìto del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
LETTURE TEATRALI
sabato 2 e sabato 9 luglio 2011
SALA FRAU ORE 11
"Viaggio al termine di Céline"
letture teatrali a cura di Francesco E. Negro
con Massimo Popolizio
Perché Céline? In primo luogo, perché quest′anno ricorre il cinquantenario dalla sua morte, avvenuta nel 1961. In secondo luogo, Céline al XXIII Spoletoscienza organizzato da Fondazione Sigma-Tau, perché più di ogni altro rappresenta la doppia veste di medico e malato. L´ombra ed il suo riconoscimento. Anima e luce. È proprio da questa sua attività di medico dei poveri, i quali non sono in grado di pagarlo, che Céline si accorge che la stessa povertà è una malattia, tremenda e senza cura. Continuando a visitare senza farsi pagare finirà per ammalarsi egli stesso di quella malattia.
Lo spettacolo "Viaggio al termine di Céline", tratto da un libro di Francesco E. Negro, vuol essere ambiguo come è ambiguo Céline. Anzi, doppio o meglio - quel doppio che è in ognuno di noi. Medico e malato. Il dottor Céline, il medico dello stile che vorrebbe curare una lingua, secondo lui, malata. Malattia che si espande, colpendo tutta la società. Anche questa curabile con lo stile? Soggetto ed oggetto, medico e medicina s´identificano scambiandosi di ruolo o per lo meno, sono l´uno causa dell´altro.
Va contro il mondo ossessionato di progresso e di potere. Il mondo che è diventato una malattia cronica. Con la sua "medicina stilistica" prescrive una terapia d´urto. Violenta, letteraria. Uso di un parlato sospeso tra delirio e parola. Il delirio, ricambio possibile di una "morte a credito". Scrivere è antiletteratura, esorcizzare la fine. Lascia intravedere la speranza della guarigione. Ottenibile solo se l´uomo saprà uscire dal "branco" e ridiventare "individuo", capace di fuggire all´anonimato dove l´ha relegato la società.
Queste letture teatrali con la presenza scenica dell′attore Massimo Popolizio vogliono essere un invito a cercare di capire - perfettamente in tema con le "Geografie della salute". Che poi, come sempre, è cercare di capire se stessi. Di guardare nell´abisso nel quale si può affondare e perdere.
Francesco Eugenio Negro (Roma, 1944), medico e pubblicista, autore di diversi testi sulla medicina, tra i quali Il paziente, il medico e l´omeopatia (Palombi, 1989); L´uomo tra salute e malattia (Borla, 1992) con Antonio De Filippo; Ho visitato Chopin (FrancoAngeli, 1994); Il medico di Van Gogh. L´importanza del rapporto medico-paziente (FrancoAngeli, 1998); Aspettando Ippocrate. Verso la medicina totale (FrancoAngeli, 2000); Céline, Medico e malato (FrancoAngeli, 2000). Scrive su quotidiani e partecipa a numerose trasmissioni televisive.
CONFERENZE
Gli imponenti flussi migratori cui oggi assistiamo, impongono al medico di conoscere le modalità con le quali il patrimonio genetico di chi proviene da territori lontani dal nostro, si esprime nel nuovo ambiente. E′ perciò necessario investigare il complesso rapporto fra geni, metabolismi, cibo ed ambiente, imparando a conoscere in che modo questi genotipi esprimono la malattia e l′invecchiamento. Solo così si potrà raccogliere la sfida di una medicina realmente personalizzata che, in ultima analisi, finisce per riguardarci tutti.
Un originale percorso di idee segnato da incontri con i più autorevoli uomini di scienza per affinare, anche in quest′area, "gli strumenti per pensare".