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pallino
pallinooro
Teatro Romano
giovedě 30 giugno - 21:15

Biglietti:
posto unico €30
Durata Spettacolo 1h.20
 
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CITTA' INVISIBILI

Compagnia Teatrale Diritto e Rovescio
presenta
 
Città invisibili
di Italo Calvino
 
voce recitante Massimo Popolizio   musica dal vivo Javier Girotto
cura registica
Teresa Pedroni
light designer
Luigi Ascione
aiuto regia 
Simone Faucci
assistente alla regia Elena Stabile
ufficio stampa e organizzazione Loredana Sottile
 
Reading - Concerto tratto dal testo "Città Invisibili" di Italo Calvino
 
"Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all′inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio"
 
Massimo Popolizio e Javier Girotto insieme per ricreare l′atmosfera straordinariamente suggestiva evocata da alcune pagine del testo "Le Città Invisibili" di Italo Calvino. Popolizio dà voce sia a Marco Polo che al suo ascoltatore, il melanconico imperatore Kublai Kan, ormai consapevole di quanto il suo sterminato potere conti ben poco perché tanto il mondo sta andando in rovina. Le città descritte da Marco sono inafferrabili, utopiche e a volte sembrano  prendersi gioco dello stesso viaggiatore in una fuga infinita di specchi deformanti. Il dialogo tra musica e parola è continuo, nasce così una sorta di vera e propria jam session e  la musica acquista valore drammaturgico.
Nella scelta dei testi Teresa Pedroni ha prediletto l′aspetto più spettacolare dove la parola diviene più evocativa e più pregnante di significato. Anche la scelta del jazz come linguaggio musicale contribuisce ad interpretare il colore e le sensazioni che da esse scaturiscono sul filo dell′ironia e della leggerezza: i sax, i clarinetti e i flauti andini di Javier Girotto intrecciano i loro suoni alla parola, incastonate in uno spazio magico illuminato da un sapiente gioco di luci. Nel ripetersi delle conversazioni fantastiche tra l′imperatore Khan e Marco emerge lentamente una zona intermedia in cui i due interlocutori  grazie  a una sinergia misteriosa trasformano  in visione e racconto i desideri dell′uno e i sogni dell′altro.
Chi comanda il racconto non è la voce, è l′orecchio, dice Marco Polo. Così lo spettacolo, facendo proprie queste parole, lascia al pubblico la libertà di creare il proprio percorso mentale, guidato da un dialogo incessante tra voce e musica che insieme parlano dell´altrove, del viaggio, della libertà di abbandonarsi alle emozioni senza interrogarsi.
 
 

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