pallino
pallinooro
Chiostro di San Nicolò - In giardino
sabato 19 giugno - 22:30
lunedì 21 giugno - 21:15
giovedì 24 giugno - 19:00
sabato 26 giugno - 19:00
domenica 27 giugno - 22:30
mercoledì 30 giugno - 22:00
venerdì 02 luglio - 19:00
sabato 03 luglio - 22:30
Chiostro di San Nicolò - In sala da pranzo
domenica 20 giugno - 19:30
martedì 22 giugno - 22:00
giovedì 24 giugno - 22:30
sabato 26 giugno - 22:30
lunedì 28 giugno - 22:00
giovedì 01 luglio - 19:00
venerdì 02 luglio - 22:30
Chiostro di San Nicolò - In salotto
domenica 20 giugno - 22:30
mercoledì 23 giugno - 22:00
venerdì 25 giugno - 22:00
domenica 27 giugno - 19:00
martedì 29 giugno - 22:00
giovedì 01 luglio - 22:30
sabato 03 luglio - 19:30

 
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The Kitchen Company - Le Conquiste di Norman

La scorsa edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto ha ospitato in prima nazionale "Un piccolo gioco senza conseguenze" riscuotendo grande successo: lo spettacolo ha totalizzato alla fine 1.414 spettatori in 15 repliche, regalandoci un’affluenza del 236% rispetto alla capienza preventivata.
Quest´anno la The Kitchen Company tornerà in scena con un´esilarante trilogia comica "Le conquiste di Norman" di Alan Ayckbourn, anche in questa occasione la regia sarà firmata da Eleonora d´Urso.
 
Le Conquiste di Norman
di Alan Ayckbourn
regia Eleonora d’Urso
con Elisabetta Becattini - Ruth, Daria D’Aloia - Annie, Simone Francia - Reg,
Valeria Perdonò – Sarah, Giuseppe Pestillo - Norman, Giovanni Prosperi – Tom

disegno luci Raffaele Perin
aiuto regia Giulia Santilli
illustrazioni Alessandro Rak

produzione HurlyBurly
in collaborazione con La Corte Ospitale

Una deliziosa casa di campagna nei dintorni di Londra. Un fine settimana di luglio del 1973. Una madre malata e un gatto che non si vedranno mai. Una fuga d’amore che andrà a rotoli. Del vino ad altissimo tasso alcolico. Un gioco da tavola che non ha nulla di realistico. Pranzi e cene a base d’insalata. Tre coppie per un totale di sei personaggi costantemente in guerra tra loro e aizzati l’uno contro l’altro da un catastrofico gigolò che ha più le fattezze di uno spaventapasseri, ovvero: Norman.
Ecco tutti gli ingredienti che riassumono la trilogia di Alan Ayckbourn Le conquiste di Norman - “In giardino”, “In sala da pranzo” e “In salotto”. Tre travolgenti commedie che raccontano le vicende di tre coppie che si ritrovano a trascorrere un fine settimana in campagna e che tra il salotto, il giardino e la sala da pranzo, si vedono costrette, loro malgrado, a fronteggiare i disastri causati dalle avances che Norman non può trattenersi dal fare a tutte le donne presenti. Un pacifico fine settimana estivo si trasforma così in una vera e propria guerra civile combattuta a colpi di invidie, ripicche, dispetti, baci rubati, letti sgualciti, inesorabili equivoci, cazzotti mal dati, biscotti lanciati, stufati brodosi, barzellette inascoltabili e tappeti aggrovigliati intorno a chi, del tappeto, saprà farne un insolito uso.
Tre commedie e una stessa commedia.
Tre spettacoli intercambiabili che possono essere visti nell’ordine che si vuole senza che questo ne comprometta la comprensione della storia o il potenziale comico. Lo spettatore avido di divertimento potrà decidere quali e quante delle tre commedie vedere, in un crescendo di comicità che andrà di pari passo con la sua curiosità. 
Il finale è a sorpresa, e starà allo spettatore scoprire se ognuna delle tre commedie ha il suo o se tutte sono accomunate dallo stesso.
Si assicurano grasse risate!
 
Biglietti:
Posto unico - seduti €15; carnet: 2 spettacoli €25, 3 spettacoli €35
***
La scelta di proporre al 53° festival dei 2 Mondi la trilogia di Alan Ayckbourn Le conquiste di Norman, nasce da un mio personalissimo innamoramento nei confronti del testo e del suo straordinario potenziale comico.
Nel 2008, ho avuto la fortuna di vedere l’intera trilogia rappresentata all’Old Vic di Londra, grazie ad un intraprendente Kevin Spacey il quale ha voluto fortemente in cartellone la trilogia dopo un’assenza dalle scene londinesi di ben trentaquattro anni.
Io sono stata parte di quella massa di persone che ha fatto registrare all’Old Vic quattro mesi di tutto esaurito. Una folla di spettatori che entrava in sala con un preciso intento: divertirsi! Merito della penna di Alan Ayckbourn, maestro indiscusso della comicità inglese.
Da bambina, ogni volta che andavo a teatro, mi chiedevo, senza darmi risposta, dov’è che andassero i personaggi quando uscivano di scena e se, per esempio, a qualcuno di loro veniva detto: “Vai in salotto!”, io immaginavo al di là delle quinte una casa vera e propria, nascosta al mio sguardo e fatta di stanze che io non avrei mai visto. Mi chiedevo, curiosa, cosa stesse accadendo a quel personaggio in quel fantomatico salotto invisibile e se anche questi, rientrando in scena, lo raccontava, mi dicevo che sarebbe stato molto più interessante assistervi direttamente.   
Proprio da qui, forse, è partito Alan Ayckbourn, dal suo sguardo di bambino, dal suo occhio di spettatore curioso, ed ha deciso di raccontare, come solo lui sa fare, la stessa storia, la stessa travolgente commedia di amori, intrighi, conquiste, litigi, equivoci, sfuriate, tradimenti, debolezze, passioni, invidie, dispetti… divisa però in tre parti, anzi, è proprio il caso di dire, frammentata in tre luoghi diversi della stessa casa: il salotto, la sala da pranzo e il giardino, i tre luoghi che danno appunto il titolo alle tre commedie che compongono la trilogia.
L’arco temporale è lo stesso per tutte e tre le commedie, difatti tutto accade tra la mattina di un sabato e la mattina del lunedì che segue, come anche le tre coppie di personaggi sono le stesse e stesso l’intreccio amoroso, eppure la comicità diventa doppia, diventa tripla, di pari passo con le commedie che lo spettatore sceglie di vedere.
La forza drammaturgica della trilogia, l’idea che ha decretato il successo de Le conquiste di Norman, è che ognuna delle singole commedie racchiude in sé tutta la vicenda e lo spettatore che assisterà a una sola delle tre riderà ugualmente, godendosi uno spettacolo spassoso e ricco di colpi di scena.
Al contempo, quello spettatore curioso e avido di divertimento che, dopo aver visto “In sala da pranzo”, deciderà di vedere anche “In salotto” o “In giardino” o entrambe - senza che ci sia un preciso ordine in cui guardarle - scoprirà quello che io da bambina non riuscivo a scoprire, ovvero cosa è accaduto ai personaggi nelle altre stanze della casa quando questi sono usciti di scena.
L’intuizione di Ayckbourn di permettere allo spettatore di avere una visione sia singola che globale è tanto semplice quanto efficace, poiché permette di sommare comicità alla comicità, in un crescendo senza pari.
Invito il pubblico a lasciarsi andare al divertimento di assistere a tre diversi spettacoli e a scoprire, strada facendo, che lo spettacolo che sta vedendo è incredibilmente sempre lo stesso ma visto da una sempre più esilarante angolazione.
Eleonora d’Urso
 

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