Sunday, Again UNIT IN REACTION frame of view
fondatore Nancy Laurie direttore artistico Benoit-Swan Pouffer direttore esecutivo Greg Mudd
corpo di ballo Jubal Battisti, Jon Bond, Nickemil Concepcion, Gwynenn Taylor Jones, Jessica Lee Keller, Jason Kittelberger, Ana-Maria Lucaciu, Oscar Ramos, Matthew Rich, Acacia Schachte, Harumi Terayama, Manuel Vignoulle, Ebony Williams, Golan Yosef
direttore della compagnia Pamela Vachon direttore di produzione Anita Shah maître de ballet Alexandra Damiani direttore tecnico Andy Cappelli direttore di scena Renata Braga de Almeida supervisore audio e video Dave Rogge supervisore sartoria Eva Blank supervisore luci Jim French booking Margaret Selby, CAMI Spectrum LLC
Cedar Lake Contemporary Ballet Fondato nel 2003 da Nancy Laurie, il Cedar Lake Contemporary Ballet si è già affermato per il suo straordinario corpo di ballo composto da sedici talentuosi danzatori come pure per la accentuata propensione a lavorare con i più richiesti coreografi emergenti nel mondo. Sotto la direzione artistica di Benoit-Swan Pouffer, il Cedar Lake propone un ampio repertorio statunitense e internazionale, che comprende lavori di Nicolo Fonte, Edwaard Liang, Crystal Pite, Jacopo Godani, Stijn Celis, Angelin Preljocaj e Ohad Naharin, Didy Veldman, Luca Veggetti e Sidi Larbi Cherkaoui. Attraverso una dinamica di movimento audace e atletica e una felice integrazione fra il balletto classico e le forme contemporanee, i ballerini del Cedar Lake conducono il pubblico in un viaggio coreografico che esplora le infinite possibilità del movimento e della multimedialità. Tra gli spettacoli in programma per il 2009 e il 2010, le creazioni di Alexander Ekman e Hofesh Shechter. | Sunday, Again coreografia Jo Strømgren disegno luci Jim French e Jo Strømgren assistente alla coreografia Alexandra Damiani costumi Junghyun Georgia Lee con l´intero corpo di ballo - Duetti: Jason Kittelberger / Acacia Schachte Jubal Battisti / Harumi Terayama Golan Yosef / Ebony Williams Ana- Maria Lucaciu / Gwynenn Taylor Jones Jessica Lee Keller / Nickemil Concepcion musica Jesu, Meine Freude, Motet No.3 in E minor, BWV 225-230 di Johann Sebastian Bach, Maitrise Des Petits Chanteurs de Versailles, Concert Saint Julien, Direction Jean-François Fremont
Sunday, Again vuole in primo luogo riflettere la complessa varietà dello stile musicale di Johann Sebastian Bach. Figure astratte in movimento si intrecciano e si susseguono come in una fuga, allo stesso modo in cui nello stile barocco si susseguivano frasi melodiche e abbellimenti. Su un piano associativo invece, la performance affronta il tema della vita domestica, giungla di problemi e contrasti derivati dalla difficile interazione fra uomini e donne. Come il titolo suggerisce, ritorna sempre, inevitabilmente, l’esasperante domenica, che obbliga le coppie a verificare la propria capacità di coesistere. Il tempo libero non fa bene a un certo tipo di relazioni. Jo Strømgen UNIT IN REACTION prima italiana coreografia Jacopo Godani assistente alla coreografia Alexandra Damiani disegno luci e costumi Jacopo Godani interpreti Jon Bond, Jason Kittleberger, Ana Maria Lucaciu, Oscar Ramos, Acacia Schachte, Ebony Williams
musica Ulrich Müller e Sigfried Rössert of 48 Nord
Mi affascina spingere i ballerini al limite delle loro possibilità con brusche variazioni nella velocità e nel ritmo. È nel momento in cui i ballerini sono maggiormente sollecitati che riescono a liberarsi dalla cerebralità della danza raggiungendo la pura fisicità. Unit in Reaction è un gioco di schemi che si scindono e si trasformano in modo fluido, un’architettura geometrica viva, una esplorazione del nostro ruolo in questo mondo di comunicazioni di massa e di sovraccarico sensoriale. Pensiamo alla enorme quantità di messaggi mediatici e di immagini dai quali siamo bombardati continuamente. Io vedo il movimento, in questa coreografia, simile a quello prodotto dai pixel su un video-schermo, animato, mutevole, in evoluzione. È possibile che la velocità di una tale quantità di “comunicazione” possa assumere connotazioni artistiche? Jacopo Godani
frame of view prima italiana coreografia Didy Veldman assistente alla coreografia Alexandra Damiani disegno luci Ben Ormerod costumi e scene Miriam Buether interpreti Jon Bond, Nickemil Concepcion, Gwynenn Taylor Jones, Matthew Rich, Acacia Schachte, Harumi Terayama, Manuel Vignoulle, Ebony Williams, Golan Yosef musica K’in sventa Ch’ul Me’ tik Kwadulupe di Osvaldo Golijov / Philip Feeney Mugam Sayagi (String Quartes No.3) di Franghiz Alizadeh Ne Me Quitte Pas Anastaja di Kimmo Pohjonen. Let’s Never Stop Falling in Love di China F. Forbes e Thomas M. Lauderdale And the door is still open (to my heart)
Ho voluto indagare sul movimento fisico che una particolare emozione può provocare, come si manifesta nel nostro corpo, quanto a lungo possa durare la sua connotazione fisica e l’energia che essa scatena. Attraverso l’uso sulla scena di diverse prospettive e di un panorama musicale molto vario, spero di aver creato un lavoro fruibile, non privo di un tocco di ironia e di umorismo. Didy Veldman |