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Teatro Nuovo (Teatro Massimo) - Luoghi del Festival

Situato in via Vaita Sant’Andrea, e dotato di 800 posti, il teatro è stato costruito tra 1853 e 1864 sul sito di un complesso religioso, a sua volta sorto su terme romane del II secolo. Il progetto del teatro è di Ireneo Oleandri, con decorazioni di Luigi Masella e Vincenzo Gasassi (palchi), Francesco Coghetti (sipario), Cesare Bazzani (salone). Annesso al teatro, un piccolo Museo con fotografie, autografi e vari cimeli.
Al Nuovo, oltre al Festival, si tengono le attività del Teatro lirico sperimentale di Spoleto. Telefono: 0743.40265
 

Teatro Caio Melisso - Luoghi del Festival

Situato nella Piazza del Duomo, nacque nel 1664 come “Nobile Teatro”, testimoniando l’antica passione degli spoletini per questa arte. Rinnovato nel 1880 da Giovanni Montiroli, la struttura attuale offre 300 posti.
 

San Nicolò - Luoghi del Festival

Il monastero e la chiesa degli agostiniani furono edificati all’inizio del XVI secolo in stile gotico e costituirono uno dei maggiori centri di cultura della città, fino al terremoto del 1767 che danneggiò gravemente il complesso. Abbandonato per oltre due secoli, è stato restaurato per uso congressuale.
 

Galleria Comunale d’Arte Moderna

Vicolo III dietro Piazza della Libertà. Orario 10-13 e 15-18, chiusa il lunedì. Ospita opere tra gli altri di Consagra, Burri, Sol Le Witt, Pomodoro, Turcato, Vespignani.
 

Duomo - Luoghi del Festival

Nato su una chiesa dell’VII secolo, il Duomo di Spoleto è stato costruito nel XII secolo e intitolato all’Assunta. L’interno è stato rinnovato nel XVII sec. e custodisce tra le altre opere un busto di Urbano VIII di Bernini (portale mediano), affreschi di Pinturicchio (absidiola e altare) e di Annibale Carracci (altare), Filippo Lippi (abside) e un’esedra di Giuseppe Valadier.  

Rocca - Luoghi del Festival

Sul colle di Sant’Elia, dominante la città con un’altezza di m 453, nel V sec a.c. sorgeva l’Acropoli, centro di culto di cui non restano tracce a seguito degli interventi medievali, che culminano nel 1359 con la fondazione della Rocca, voluta dal cardinal Albornoz per riaffermare il potere papale nell’era post-avignonese. Residenza dei governatori pontifici, ha ospitato tra gli altri Giulio II e Lucrezia Borgia, governatrice del Ducato dal 1499 al 1502. Dopo il 1817 divenne un carcere, attivo fino al 1983.
Dopo un lungo lavoro di recupero, ospita oggi il Museo nazionale del Ducato, con opere dei secoli IV – XV, una sala polivalente e un teatro all´aperto per 1200 spettatori.
Vi hanno anche sede la Scuola europea di restauro del libro e un Laboratorio di diagnostica per il restauro dei beni culturali. Un parco, un ristorante, una foresteria ed esercizi commerciali completano la struttura del complesso.
 

Arco di Druso

Dedicato nel 23 d.c. a Druso Minore e Germanico, l’arco costituiva l’ingresso al Foro cittadino. Costituito da un solo fornice, è costruito con blocchi di tufo locale con sobri capitelli corinzi.
 

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