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pallinooro
San Nicolò
lunedì 07 luglio - 21:00
martedì 08 luglio - 18:00
mercoledì 09 luglio - 21:00

Biglietti:
I settore €33 - Ridotto 20% €26 Ridotto 30% €22
II settore €22 - Ridotto 20% €17 Ridotto 30% €15
 
Serata Kylián

Car-Men

un film di Jiří Kylián
e Boris Pavel Cohen
con
Sabine Kupferberg, Karel Hruska
Gioconda Barbuto, David Krugel
compagnia Paradox
in collaborazione con Duetto 2000 Roma

Car-Men è un film in bianco e nero del coreografo Jiří Kylián, basato sui quattro personaggi archetipici della Carmen di Bizet. Girata in una miniera di carbone della Cecoslovacchia con quattro ballerini "tra gli anta e la morte" (Kylián), l’opera è stata creata prevalentemente sul luogo ed esclusivamente per il film. L’oggetto chiave è un’auto degli anni 30, una fantasia plastica che ricorda la futuristica Tatra cecoslovacca. Il film è una metafora del tempo, della velocità, della quiete, del movimento, della giovinezza e della vecchiaia, mentre la storia di Carmen è un’epica senza tempo. I quattro ballerini interpetano i quattro archetipi di Carmen: Carmen, l’eterna seduttrice, Don José, l’innamorato, Escamillo, il dongiovanni, e la samaritana di buon cuore Micaela. Questi personaggi, vestiti da bambini, rivivono il proprio passato e raccontano la loro storia in modo surreale e tragicomico.
Il compositore olandese Han Otten ha curato la parte musicale, con arrangiamenti da Bizet e con musica originale. Il film è stato prodotto dalla compagnia NPS in coproduzione con ARTE e Ceská Televize, e con la collaborazione del Dutch Cultural Broadcasting Promotion Fund ed il National Broadcasters.
 
Poichè questa storia è senza tempo, poichè ai protagonisti è già accaduta, poichè è ri-vissuta e reinterpretata adesso, e poichè il film sopravviverà a noi creatori, per tutte queste ragioni abbiamo deciso che nulla nel film deve essere visto nel tempo ed alla velocità reali. Tutte le sequenze sono velocizzate o rallentate. Vogliamo che gli spettatori siano costantemente consapevoli del tempo che passa attraverso di noi in ogni momento della nostra esistenza!
Abbiamo ritenuto che l’ambientazione ideale di questo film fosse un luogo degradato dalla presenza umana – una landa desolata, che susciti immediatamente emozioni primarie:
1) machismo, narcisismo, desiderio di fama e di potere... "tutto è mio!..." - ESCAMILLO
2) amore selvaggio, imprevedibilità, impulsività, provocatorietà totalmente dipendente dalla propria emotività, mancanza di controllo delle proprie emozioni e noncuranza per le conseguenze. Seduttività verso chiunque, compresa sè stessa e tutto il suo prossimo! - CARMEN
3) l’eterna Florence Nightingale, la Samaritana, non importa se soccorra un assassino o la sua vittima! Vuole solo essere ricordata come: "....buona....!". Sinonimo dell´ "eterna vittima" perchè ogni situazione nella quale si coinvolge felicemente finisce in un totale disastro.
Perchè lei non è d’aiuto a nessuno, men che meno a sè stessa.... - MICAELA
4) è, proprio come "Don Quixote", fatto per salvare l’amore – non solo per stesso, ma per l´umanità intera. Non volendo offendere nessuno, è sempre positivo. Ma nel suo intento di salvare l’umanità dal male, potrebbe distruggere ben più che sè stesso – DON JOSÉ
Birth-Day
 
ideazione, coreografia, installazione scenica e luci di Jiří Kylián
musica Wolfgang Amadeus Mozart
costumi Joke Visser
film-video P. & p Lataster Films
video editing Rob de Groot-Vidishot
ballerini Gioconda Barbuto,
Sabine Kupferberg, David Krügel, Gerard Lemaltre, Egon Madsen
compagnia Paradox
in collaborazione con Duetto 2000 Roma
 
"Abbiamo tutti un compleanno e celebriamo questo evento ogni 365 giorni...
Questo è un ciclo in cui la natura nasce, muore e rinasce indipendentemente dalla nostra esistenza. Ci domandiamo perché siamo nati, che cosa c’era prima di noi e cosa ci sarà dopo. Ma non ci sono, ne ci saranno mai, risposte soddisfacenti.
Fin da quando ero molto giovane, ho sempre avuto la profonda sensazione che il nostro certificato di nascita fosse in fondo la nostra sentenza di morte (come ha detto Francis Bacon: ´Dopo tutto, siamo qui per morire´ ). Sentivo anche che i genitori, quando concepiscono un bambino, muoiono in un certo senso metaforicamente; hanno fatto nascere una nuova vita e di conseguenza la loro stessa vita diventa superflua avendo già compiuto il loro dovere genetico.
Qualche volta, quando arriva il nostro compleanno, pensiamo al giorno in cui siamo nati ma forse anche al giorno in cui moriremo (o rinasceremo). E’ sempre lo stesso ciclo di un anno che è passato, di una natura che dapprima germoglia e inverdisce per poi fiorire, al caldo e al sole, maturare e inturgidirsi, che raccoglie deliziosamente i suoi frutti per affrontare poi il gelo – l’immaginaria fine del tempo -, ma solo per preparare ogni tutte le energie per rinascere.
Fra la nostra nascita e la nostra morte spendiamo molto tempo ed energia, costellato di creatività, desideri, amore e confusione... e durante la maggior parte di questo tempo non facciamo altro che prenderci in giro.
Mozart, la cui musica ho scelto per questa produzione, è il più grande esempio di qualcuno in cui il tempo fra il giorno A e il giorno Z è stato dolorosamente limitati ma che, ciononostante, ha colto la vita in tutta la sua ricchezza, fantasia, irriverenza e follia. E’ il suo spirito che, con l’accettazione del fatto che la nostra vita altro non è che una mascherata o una prova in costume di qualcosa dal significato più profondo, ha ispirato la mia creazione."
Jirí Kylián
 

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