pallino
pallinooro
San Nicolň
venerdě 11 luglio - 21:00
sabato 12 luglio - 21:00
domenica 13 luglio - 17:00

Biglietti:
I settore € 33,00
II settore € 22,00
 
Alica

prima italiana
 
dal romanzo fiabesco di Lewis Carroll
"Alice nel paese delle meraviglie"
musica di Arturo Annecchino
libretto di René de Ceccatty
traduzione in sloveno ed interventi semantici di Srečko Fišer
sovratitoli italiani Srečko Fišer e Tanja Strnad
regia di Janusz Kica
con
Alida Bevk, Ivo Barišič,
Radoš Bolčina, Ana Facchini,
Primož Pirnat, Lara Jankovič,
Eva Hren, Iztok Mlakar
Marjuta Slamič, Danijel Malalan
Ana Facchini, Rosana Peršolja
produzione
Slovensko Narodno Gledališče Nova Gorica
Quando nel 1865 uno stravagante docente di matematica dell’università di Oxford diede alle stampe un volume dal titolo Alice nel paese delle meraviglie, non poté probabilmente immaginare neppure nel più ambizioso dei propri sogni che la sua piccola eroina sarebbe divenuta una delle figure fondamentali della letteratura europea e che ad un secolo dalla sua morte bambini e adulti di tutto il mondo avrebbero continuato a leggere le sue avventure nel paese incantato e quelle nello specchio (oggetto di un secondo volume nel 1872). Men che meno Carroll avrebbe potuto essere sfiorato dal sospetto che Alice sarebbe entrata ad animare nei più svariati dei modi la fantasia degli artisti, subendovi le più impensabili metamorfosi espressive.
Questa versione musical di Alice, sorto dal fertile connubio immaginativo di fonti d’autore di provenienza disparata (un librettista francese, un compositore italiano, uno scenografo nonché ideatore dei costumi tedesco, un regista polacco per una produzione slovena), promette una variazione affatto peculiare della nota vicenda. L‘allestimento ideato da Janusz Kica è infatti ben più di un semplice musical, ancorché le musiche e le canzoni vi abbiano una parte saliente e contribuiscano in misura non trascurabile a plasmare l’atmosfera e la carica lirica della messa in scena: esse non scadono mai ad un livello banale, per così dire canzonettistico, bensì ne costituiscono un completamento, un filo rosso integrativo. D’altro lato, poi, la messinscena è, da un punto di vista tecnico, talmente perfezionata e spinta ai limiti dell’eccellenza da suscitare nello spettatore una genuina meraviglia di fronte ad una vera e propria perfezione artistica che trova espressione anche nelle scene corali, nelle nebbioline suggestive, negli effetti luminosi e nel fluido concatenamento delle scene. Dinanzi allo spettatore si dipana passo dopo passo un mondo fiabesco di trovate divertenti e di intrecci, in cui gli attori s’interrogano in continuazione sulla soglia che separa il sogno dalla realtà, sfidati dalla domanda, se la vita non sia altro che sogno.
 

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